giovedì 29 agosto 2013

CHE COSA FAI?

Ebbene si, son tornata ma non badate a me perchè questo è un nuovo inizio.
Inizio post vacanze, inizio nuova vita. Inizio da disoccupatissima e quindi in cerca di occupazione molto seria.
Talmente seria che ho deciso di dedicarmi anima e cuore alla mia nuova carriera. Quella di scrittrice, no scusa, ho sbagliato, quella di pasticciera. Oddio ... che volevo fare?
Qualcosa devo fare accidentiiiiiiiiiii. Mamma mia com'è dura la vita, e ora che anche la Bellucci e Vincent Cassel si sono lasciati (già avevo accusato il colpo con Johnny e Vanessa) mi rimangono poche, davvero poche certezze.
Ma son tornata dalle ferie con il migliore dei propositi siiiii. E son convinta quest'anno di combinare qualcosa di buono.
Non che fino ad oggi mi sia grattata la pancia perchè di cose super buone ne ho fatte almeno due ma via via che il tempo passa (e le creature crescono) sento che posso fare di più.
Per esempio mi sono avventurata nel magico mondo delle confetture e delle marmellate (fantastico!!!) e ho osato dove non osano i pasticceri più arditi ... ho fatto il gelato (la crema da far venir le lacrime agli occhi). Ma pare che ancora non basti e allora ho deciso di scrivere scrivere scrivere e tra una pagina e l'altra voglio provare a fare le arance in sciroppo o roba così. Mi voglio mettere in casa tanti barattolini di robetta golosa che consumerò durante il lungo e triste inverno, davvero!!!!
Nel frattempo vi voglio deliziare con una poesia (bada come la m'ha fatto bene l'estate):

Che cosa fai?
Guardo al futuro.
E cosa vedi?
Dici a parte questo muro???
Che cosa fai?
Guardo la luna.
E a cosa serve?
Porta fortuna.
Che cosa fai?
Cerco il mio sogno.
Ne sei sicura? E' di questo che hai bisogno?
Che cosa fai?
Parlo con te. Ecco ora vedo quello che c'è ...

Traaaaa, anche la poesia. Niente di meglio per finire la serata. Ma .... c'è di meglio, per esempio una bella ricettina di biscotti, semplice semplice.

Bada cosa non ti vado a scovare SNICKERDOODLES, ricetta amish direttamente dalle cucine della Pennsylvania...

SNICKERDOODLES per circa 24 biscotti

225 gr di burro ammorbidito
315 gr di zucchero + 300 gr per la copertura
2 uova
1/4 di baccello di vaniglia
350 gr di farina
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
2 cucchiaini di cannella in polvere

Nella planetaria mixare burro e zucchero fino a che il composto non schiarisce e cresce di volume. Lentamente incorporate le uova (uno alla volta) e mischiate ancora, poi aggiungete la vaniglia.
Setacciare farina, lievito e sale e aggiungere questo composto al composto con il burro.
Si dovrebbe formare un impasto piuttosto denso che avvolgerete nella plastica e lascerete riposare in frigo per 15 minuti. Nel frattempo frullate nel mix lo zucchero per la copertura e la cannella.
Tirate fuori l'impasto dal frigo e formate due salsicciotti del diametro di 4/5 cm che taglierete in tanti dischetti.
Ciascun biscotto verrà poi "inzuppato" nel mix zucchero/cannella e andrà cotto nel forno a 160° per circa 16 minuti.
Saranno cotti quando i bordi saranno dorati e la superficie secca (tipo crepata).
Favolosi sia caldi che freddi, ma bada te questi Amish ....

Notte
§ELENA§

venerdì 17 maggio 2013

E L'OCCHIO RIDE MA TI PIANGE IL CUORE ...

Lo so dai, sono una pessima blogger.
Dovrei aggiornare il mio blog. Aggiungere link (ma non so come si fa), mettere foto nuove (e non so come si fa), sollecitare contatti (ehhh??) ma la verità è che son negata.
Mi sono iscritta a twitter e mi diverto un mondo a vedere gli altri che twittano con disinvoltura e magari sapessi come si faaaaaaaa!! Non ci capisco un tubo e per il momento guardo, in attesa di un'illuminazione ...
Ma una cosa la so fare, so far ridere la gente, come dice il mio amico Cremonini. No, io non son comica in realtà ma mi piace scrivere e al momento mi accontento perchè davvero davvero davvero non ho tempo per niente. Ma come fate voi mogli/madri/ lavoratrici, aiutatemi perchè, se esiste veramente un modo per fare tutto (bene naturalmente, a tiravia son bona anche io), me lo dovete dire!!!! Imparo, mi applico.
Ora per esempio, sono sul letto col primogenito che dorme alla mia destra perchè non sta bene e vuole la mamma e la piccina alla tetta e se solo provo a staccarla mi azzanna il capezzolo col l'unico dente che ha, tanto per ribadire il concetto di appartenenza dei miei capezzoli.
Eccomi, sono qui a scrivere queste parole col ditino indice della mano destra, io .. mancina dichiarata e con un diploma in dattolografia applicata!!! ASDFMLKJ, tsiiiiiiii!!!
Comunque col tempo non ce la faccio. Tipo, come si fa esattemente a preparare tutte le portate di un pranzo o una cena e a farle arrivare tutte calde fumanti in tavola? Chi cucina non mangia dico io, no? E' l'unica. Vabbè ma io studio, mi applico.
Per esempio ora sono una fan sfegatata di Master chef e di Gordon Ramsey. Mi sono convinta che posso cucinare di tutto anche il polpo con le patate o l'anatra all'arancia (anche se non credo che nessuno cucini più l'anatra all'arancia dagli anni 70 ormai) ... E allora mi impegno con tutte le ricettine che riesco a trovare. Spaghetti alle mandorle e profumo di limone (profumo ah ah). Triglie al timo con patate e anice stellato. Dadolata di verdurine croccanti (che suono snob ha la parola dadolata? Vi pare?? ah ah) e pollo al sesamo. Roba così e mi viene tutto bene tieeeeee!!! E allora sotto con Barbieri, Cracco e Bastianich!!
Ma alla fine son casalinga, mettetela come vi pare. Stasera ero a misurare l'antibiotico da dare ai bambini con la siringhina, l'ennesimo da novembre in qua e mi son detta .. l'occhio ride ma ti piange il cuore .. e poi ... sognavi di essere trovata su una spiaggia di corallo dal figlio di un pirata. Il figlio di un pirata non mi fa gola ma la spiaggia di corallo si. Anche senza il corallo, va bene la spiaggia. I bambini me li guardo da me (perchè tanto non li affipderei a nessuno) ma solo quello, vi pregoooooo.
Sei così bella ma vorresti sparire in mezzo a tutte queste facce, come se con te sparisse anche il dolore ...
Bella no? Bravo Cesare.
Comunque non sparisco, anzi divento grande ... sempre più grande e allora mi raccomando la prossima ricetta, che è roba delicata.

TATIN DI LAMPONI CON GELATO ALLA CREMA
per 8 persone

Ingredienti:

240 gr di farina
220 gr di burro
4 uova
260 gr di zucchero
2 cucchiaini di lievito
200 gr di lamponi
1/2 arancia
un pizzico di sale
gelato alla crema per servire

Spremete il succo dell'arancia, raccoglietelo in una casseruola con 100 gr di zucchero e 20 gr di burro
e cuocete a fiamma bassissima fino a far sciolgliere lo zucchero. Spengete e e unite i lamponi. Fate attenzione a non mescolare troppo, i lamponi devono rimanere interi, è importante!!
Imburrate uno stampo di 20 cm di diametro e mettete i lamponi con il loro fondo di cottura.
Montate a crema il burro con lo zucchero rimasto, unite un uovo e una cucchiaiata di farina, alternando fino a finire le uova. Poi unite tutta la farina setacciata con il lievito , il sale e mescolate.
Versate l'impasto sopra i lamponi livellandolo con una spatola. Cuocete la torta nel forno a 180° gradi per 50 minuti. Verificate la cottura con uno stecchino al centro della torta. Toglietela dal forno e lasciatela intiepidire, poi staccatela dal bordo con l'aiuto di un coltello. Rovesciate e sformate.
Servitela tiepida o fredda con il gelato alla crema.

Ecco qui.
Alla prossima.

§ELENA§

domenica 5 maggio 2013

NON E' UN PAESE PER VECCHI ..


Mi sono svegliata così stamani.
Non è che sono polemica ... è che... c'ho urano contro e anche Fox ha raccomandato prudenza in questo periodo ma io m'infervoro, non resisto.
Perchè nell'aria c'è del fermento e per una volta vedo e sento i giovani animare questo fermento.
Mi è capitato spesso di sentire persone di una certa età lagnarsi dei giovani. Giudicarli, sminuirli.
Si lamentano della cattiva educazione, della poca istruzione. Si lamentano della mancanza di valori, di ideali.
E allora mi chiedo, ma queste persone di chi sono genitori? Di chi sono nonni, o zii? Dov'erano quando toccava loro educare, ascoltare o semplicemente far giocare i loro figli?
Avendo avuto due figli e quindi 2 gravidanze mi sono sorbita lunghe file di attesa per i vari esami del sangue o per prendere gli appuntamenti alle asl e ovunque sia andata non c'è stato un solo anziano che mi abbia fatto sedere nonostante il pancione, che mi abbia fatto passare scavalcando la fila (che non sia mai) o che mi abbia aperto una porta o ceduto il passo davanti ad un'entrata.
A Prato abito nel centro storico e mi è capitato spesso di sentire  persone ultra settantenni inveire o parlar male di extracomunitari, gay o donne di ogni età (perchè si, mi spiace dirlo ma gli uomini sono spesso più cattivi e intolleranti delle donne) così, per strada, come passatempo.
Allora mi chiedo, a che titolo queste persone si lamentano e si chiedono cosa il mondo sia diventato quando, questo mondo i giovani (che siano 20enni o 40enni) l'hanno ereditato?
I nostri nonni, i nostri genitori hanno lavorato tanto. Sono stati ingranaggi fondamentali di quel grande macchinario che ha prodotto, sviluppo e benessere per tutti. Il macchinario che ha fatto dell'Italia una potenza industriale ma che ha indubbiamente sottratto tempo alla famiglia ed ha fatto perdere di vista le cose importanti.
Qualcuno l'ha capito (infatti oggi siamo tutti impegnati a cercare di rimediare), altri no, quelli che si lamentano probabilmente...
Io sono una che si impegna. Nel mio piccolo mi sforzo di fare meglio per me e per i  miei bambini e francamente, il borbottio di parole negative mentre aspetto in fila con le gambe gonfie e la vescica che sta per scoppiare mi fa innervosire bah!!!

Ecco, stamani ho deciso che mi faccio due biscotti con le gocce di cioccolato vah .. magari la giornata va migliorando maremma ...

Biscotti choc chip (anche questi anglosassoni si ..)
per circa 12 biscotti 

150 gr di burro morbido
130 gr di zucchero di canna
2 uova sbattute
175 gr di farina
un puntina di lievito
100 gr di gocce di cioccolato

Scaldare il forno a 190° e rivestire due teglie con la carta da forno.
Nella planetaria montare il burro e lo zucchero. Sbattere fino a far schiarire e raddoppiare di volume il composto.
Aggiungere le uova, sempre girando, poi la farina e il lievito. Sbattere lentamente, il composto si deve semplicemente mescolare. Alla fine unite le gocce di cioccolato.
Adagiare sulla teglia cucchiaiate di impasto e fate cuocere per 10/15 minuti. I biscotti devono essere dorati e morbidi al centro.
Togliere dal forno e lasciar intiepidire quanche minuto prima di toglierli dalla teglia, poi farli raffreddare completamente su una griglia.

Eh!! Lo so, trascuro le mie ricette ultimamente ma sono super super assorbita ... noi disoccupati abbiamo il nostro da fare !!!

ciao
§ELENA§

giovedì 18 aprile 2013

DAI LA CERA, TOGLI LA CERA..

Devo dire che, del mio essere casalinga sull'orlo della disperazione, vado quasi (quasi) fiera.
Ora che il sole si affaccia alle mie finestre, oltre ai dolori alla schiena, sento la responsabilità dello scandire le ore della giornata ai bambini. Sento la gioia dell'essere artefice dell'ordine che regna (da oggi) nel mio armadio. Tutte cose che, se andassi a lavorare, mi perderei!!! E invece non lavoro, come tanti, come tutti mi verrebbe da dire, visto il casino che trovo al supermercato il lunedì mattina alle 10 e finalmente dopo un inverno di disperazione riesco a godermi anche la mia "casetta" con tutti i rotolini di polvere sotto i termosifoni e i capelli in bagno.
Certo esco di più (la reclusione non giova) e le elevate temperature mi hanno ridato speranza. 
Per esempio, da lunedì mi sento ad un passo dall'acchiappare il mio sogno, qualsiasi sia ... Perchè, sono un vulcano di idee. Ne ho tantissime e voglio fare tutto (una volta smesso di allattare naturalmente), vi basti pensare che ieri, presa dall'euforia, mi sono fatta la ceretta!!
Altro passo fondamentale ..
Sto pensando (tutto negli ultimi 3 gg attenzione!!) che avere un profilo su facebook o su twitter alla fine non è così grave anche se il sentimento che mi anima al momento  è il desiderio forte di insultare qualcuno dei nostri politici e siccome ora son tutti attenti agli umori dei social network ... bisogna far parte del popolo della rete!
Comunque, mi è venuto in mente il film "Karate Kid". Vi ricordate il film con Ralph Macchio? Che tenerezza!!! Era il 1984 ...
Daniel, il protagonista, è un pò sfigatello e va dal maestro Miyagi per imparare il karatè. Il maestro gli fa fare tutti i compiti più ingrati anzichè mostrargli le basi della disciplina. Un sacco di lavori manuali come lucidare la macchina, verniciare la staccionata davanti casa, etc. Il ragazzo si arrabbia con l'anziano maestro e sta per mollare quando, si rende conto che i movimenti fatti per lucidare la macchina (dai la cera, togli la cera) e dipingere la staccionata sono mosse fondamentali del karate che gli serviranno per difendersi. Ed ecco la folgorazione!
Con tutta la cera che ho passato quest'inverno son diventata una roccia!!! Ora vado come le schegge praticamente.
Sono perfettamente in grado di levare/lavare le tazze della colazione mentre rifaccio il letto. Stendere la lavatrice mentre infilo nel cestello i panni per la lavatrice successiva. Preparare il brodo mentre pulisco l'acquaio. Dare da mangiare alla piccina mentre preparo la pomarola. Dare da mangiare al più grande mentre comincio a caricare (di nuovo) la lavastoviglie dei piatti sporchi. Sparecchiare e far tornare in condizioni normali il salotto mentre il mio bambino mangia la banana davanti alla tv e la piccina dorme attaccata al seno (attenzione attenzione sioriiii e sioreeee sempre più difficileeee). Far fare merenda a tutti e due mentre preparo l'acqua ed i cambi per il bagno. Dare da mangiare alla piccina mentre preparo la cena per noi altri. e mettere tutti a letto lavati, pettinati e piagiamati per le 21.30 massimo, un fenomeno ..
Salvo poi perdere il lume della ragione e scatenare l'inferno quando il mio compagno, davanti alla richiesta di un aiuto qualsiasi dice: "ma non lo puoi fare dopo? Tanto sei a casa tutto il giorno!|)((/&&&%%%$££?^^/&%%$£$$):ççç°§?=)(/&%$$£££"!|!!!^^???^

Allora oggi ho optato per un cheese cake anche se non vado matta per questo dolce "formaggioso". Ed ecco che dalla meravigliosa cucina di Trish Deseine ho scovato il cheese cake di Alisa

CHEESE CAKE DI ALISA

190 gr di biscotti sbriciolati (meglio se digestive)
200 gr di zucchero + 2 cucchiai
55 gr di burro fuso
500 gr di mascarpone
250 gr di yogurt magro
200 gr di panna (o se si vuole esagerare 200 gr di crema pasticcera)
4 uova
1/2 baccello di vaniglia
2 gocce di limone

Mescolare i biscotti sbriciolati con il burro fuso e 2 cucchiai di zucchero. Stendere e premere questo composto sul fondo di uno stampo a cerniera di 18/20 cm di diametro.
Mettere in forno per 10 min (forno a 170°).
In una ciotola sbattere il mascarpone, lo yogurt e la panna insieme allo zucchero poi aggiungere, uno alla volta, le uova.
Unire la vaniglia e il limone e continuare a sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare il composto nello stampo sulla base di biscotto e infornare per 55 minuti.
Una volta cotto lasciar riposare per 1 ora e poi metterlo in frigo per almeno 6 ore prima di sformare.
Si può decorare con uno sciroppo di frutti di bosco o frutta caramellata.

Bene, a presto spero

§ELENA§

giovedì 11 aprile 2013

ORDINARY PEOPLE

Maremma che rabbia!!! Maremma ...
O come mai  la gente non dice quello che pensa veramente, così, subito? O come mai bisogna mettersi a indovinare nel nome della diplomazia o peggio ancora dell'amicizia?
A me sembra di esser fin troppo chiara, mi piace, non mi piace. Mi stai simpatico, non sei simpatico per nulla.
Ci si avvicina col piedino alla sottile e tanto temuta linea della maleducazione? Per niente!! Si fa un favore a tutti, chi vuole sentirsi dire cose non vere per esser contento?
Allora si tace? Finta di niente? Ma tanto prima o poi ti ritrovo, che mi racconti allora?
Insomma io son per la sincerità bella o brutta. Sono per il tutto subito. Per il meglio la peggio dei meglio che la meglio dei peggio (forse questo esempio non è molto calzante... comunque...).
Son felice, son serena. Ho due figli meravigliosi, un compagno straordinario, una bella casa (appena un pò scomoda ma bella), sto bene dai! E allora dico o perchè mi devo avvelenare al pensiero del come mai la tizia ha fatto finta di non vedermi e ha tirato di lungo il pomeriggio in centro?!
O pure del motivo per cui ti chiedo un favore che non mi puoi fare e t'affanni a trovar scuse (tutte assolutamente indipendenti dalla tua volontà) da sventolarmi sotto il naso come fazzolettini bianchi?!
Tranquilli, rilassati. Ditemi, abbi pazienza ma non siamo mai state amiche, non è che si comincia oggi, eh!
LA V E R I T A', non mi offendo, l'apprezzo. GIURO!!!
Che poi ti conosco meglio se mi dici la verità, mi regolo. Magari son davvero un'arpia antipatica, magari ci penso su e mi comporto a modo. Guarda quante cose positive!!!
E invece tutti che si affannano ... Non vi affannate, date retta, già ce ne sono di cose da fare per stare al mondo ... non mi fate faticare oltremodo...
Come dice il mio amico John Legend:  we're just ordinary people, we don't know which way to go. Cause we are ordinary people, maybe we should take it slow ... take it slow ....

E io infatti me la sono presa slow perchè ieri mi sono fatta un super plum cake ai lamponi.
Buono buono buono anche se ho dovuto sacrificare il burro all'olio. Dice è più leggero .. dice.

Ecco qua. La ricetta è della mia amica Sigrid Verbert, niente popò di meno che la regina dei cavoletti di Bruxelles che al posto dei lamponi c'ha messo i mirtilli ma va bene tutta la frutta di bosco che avete..

PLUM CAKE AI LAMPONI

250 gr di yogurt magro
200 gr di farina
100 gr di zucchero (io ho aggiunto altre 2 cucchiaiate a dire il vero ..)
80 gr di olio di semi
2 uova + 2 tuorli
50 gr di amido di mais
1/2 baccello di vaniglia
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
125 gr di lamponi freschi

Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bello spumoso. Aggiungere, sempre sbattendo i tuorli e lo yogurt, la vaniglia e il sale. Incorporare poi con la spatola, la farina, l'amido e il lievito precedentemente mescolati e setacciati e infine l'olio fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Incorporate i lamponi e versate tutto in uno stampo da plum cake precedentemente imburrato e infarinato.
Infornare nel forno caldo a 180° per circa 50 minuti.

Per oggi va vene così. Baci.

§ELENA§

mercoledì 3 aprile 2013

TVBQ

Non è un bel giorno. Oggi no.
Sono una persona pratica, la religione su di me non "attecchisce". Diciamo che credo in quello che sento. Credo nei sentimenti profondi e credo nelle persone, le persone perbene.
Dio, specialmente quello professato dagli uomini, non mi convince. O forse non mi convincono gli uomini di Dio, comunque amo la vita e di solito "tollero" la morte. So che c'è, esiste, è parte di questo mondo ma in questo modo il boccone è difficile da mandare giù perchè la persona che è venuta a mancare (se così posso dire) è troppo straordinaria.
E' la mia insegnante di classico spagnolo ma è tanto di più. Mi vuole bene da sempre e io, da sempre, ricambio questo sentimento perchè se le donne sono il sale della terra, lei è una donna superiore alle altre.
Intelligente, forte, vitale. Creativa, simpatica, concreta. Vera e consapevole di chi siamo e del cosa facciamo qui.
La lotta con la malattia è stata lunga e lei non s'è arresa un giorno. Ha fatto tante di quelle volte lo sgambetto alla morte che non credevo l'avrebbe raggiunta mai. E la vedevo poco, di questo mi rammarico ma ogni volta .. baci e abbracci.
Abbiamo riso tanto perchè lotta col sorriso Q., lotta con il cuore. Il cuore grande e meraviglioso che ha fatto della sua passione un lavoro. Del suo lavoro un talento speciale. Del suo talento una vita vissuta pienamente. 
Mangiata a morsi la vita, fino a prosciugarsi gli occhi dalle lacrime, fino a urlare di rabbia, fino a farsi venire il mal di pancia dal ridere.
Degna, super degna di chiamarsi vita quindi come può smettere di viverla??
Avrei voluto salutarla un ultima volta, dirle che le volevo bene. Che ero orgogliosa e onorata di conoscerla, di essere sua amica. Avrei potuto dirle che voglio avere la sua forza, la sua tenacia, voglio avere il suo coraggio. Voglio vivere col cuore, ogni giorno come ha fatto lei. Voglio insegnarlo ai miei figli, come ha fatto lei. Voglio dirle che non la dimenticherò mai e glielo dirò.
Abbiamo ballato insieme. GRAZIE.
TI VOGLIO BENE Q. Riposa adesso.

Con amore
ELENA

Pensavo di non mettere la ricetta oggi, perchè volevo scrivere solo parole per lei, in sua memoria ma ho deciso di metterla proprio per lo stesso motivo. Perchè avrebbe mangiato e bevuto volentieri qualcosa di buono, perchè ci avrebbe riso su. Perchè era talmente vitale e concreta che avrebbe trovato bello che qualcuno le dedicasse un dolce. Credo.
Ho cercato una ricetta spagnola perchè la mia insegnante è madrilena purosangue ma non ho trovato niente di serio e allora ho scelto un pudding al miele. Dolce, delicato. Eccolo:

PUDDING AL MIELE DI LAVANDA
(per 8 persone)

130 gr di farina
120 gr di burro
110 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito
1 baccello di vaniglia
2 uova
2 cucchiai di latte
150 gr di miele di lavanda
un pizzico di sale

Lavorare il burro morbido con lo zucchero fino a ottenere un composto soffice e spumoso.
Unite i semini del baccello al composto incidendo il baccello per la lunghezza e raschiando con un coltellino.
Unite 1 uovo e un cucchiaio di farina setacciata con il lievito, mescolate e ripetete alternando uovo e farina.
Aggiungete la farina rimasta, il latte e il sale (sciolto in poca acqua) e mescolate.
Dopo averlo intiepidito versate il miele in uno stampo da pudding di ceramica della capacità di 1 litro. versate sopra l'impasto e coprite con un foglio di carta da forno. Cuocete in forno a bagno maria a 160/180 ° per 1 ora e 30 minuti.

§ELENA§

venerdì 22 marzo 2013

LE CINQUE LEGGENDE

C'è un cartone che mio figlio adora e che ultimamente guarda di continuo. Si tratta delle 5 leggende. 
Una storia bellissima realizzata in maniera strepitosa dalla Dreamworks che parla della paura.
Il bene contro il male, ovviamente. I buoni, buonissimi Babbo Natale, il Coniglio di Pasqua, la fata del Dentino, Sand Man (l'omino dei sogni che sparge una polverina dorata nell'aria per far fare bei sogni ai bambini - il mio preferito) e Jack Frost, il ragazzino della neve che non sa niente del suo passato e lotta per sapere chi è. Si parla anche di un misterioso "uomo della luna" che dall'alto sorveglia il mondo.
Dall'altra parte c'è l'uomo nero, la Paura, che cerca la fragilità in ciascun guardiano (le leggende sono i guardiani dei bambini) per indebolilrlo e sconfiggerlo.
Alla fine, quando i 5 grandi stanno per soccombere, un bambino meraviglioso affronta l'uomo nero e gli dice in faccia - io credo che tu esista ma non mi fai paura -.
Io di solito qui inizio a piangere mentre il mio bambino si esalta sferrando calci e pugni immaginari al cattivo sullo schermo e ripetendo in continuazione: io credo che tu esista ma non mi fai paura!
Raramente uso l'espressione wow ma mi ricordo di aver pensato proprio WOW la prima volta che l'ho visto.
A parte la straordinaria capacità di saper scrivere, disegnare e realizzare una storia tanto bella mi son detta: Ma guarda come si può con (forse apparente) semplicità affrontare argomenti così delicati ed importanti e saperli spiegare ai bambini oltre che ai tanti adulti "caproni" che accompagnano i bambini al cinema.
E allora la faccenda sta così, siamo tutti sulla stessa barca. Siamo tutti buoni e cattivi, fragili e forti. Siamo tutti un pò di tutto solo con percentuali diverse per ciascuno.
Io so, per esempio di avere una "dark side" molto forte. Non che mi trasformi in Mr Hide con la luna piena,  ma mi capita spesso di essere ingannata (in sogno - ormai avviene solo in sogno) dal mio inconscio.
Mi ritrovo a sognare cose che da sveglia so essere negative o "illusorie" per me ma che mi appaiono desiderabili dormendo. Non so se mi sono spiegata però so che dormendo torna fuori da quel buchino dove la mia vita reale l'ha ricacciato il pericolo dell'IDEALE. Il mio personale uomo nero che davvero esiste perchè ogni tanto si riaffaccia ma che non mi spaventa più da tempo.
Quando mi sveglio da certi sogni sorrido e sono felice per quello che ho ma riesco anche ad immaginare come si sentano i drogati o magari gli anoressici sapendo che qualcosa di nero e sottile si nasconderà sempre in certi anfratti nascosti delle tue viscere. (Un tantino forte come immagine forse).
Comunque il cartone è bellissimo, ve lo consiglio (sempre ammesso che qualcuno legga questo blog naturalmente) e adesso che la mia patatina piccina si è svegliata e richiede tutta la mia attenzione ci rimane solo il tempo per la ricetta. Attenzione però, questa è LA ricetta, la regina delle ricette, numero uno di semplicità e bontà. 
In parole povere mi sento finalmente pronta a dividere con il mondo una delle mie ricette preferite e più riuscite, la pasta FROLLA.
L'immagine giusta è ... Roma, Piazza San Pietro,  i fedeli che attendono la comparsa del Papa per l'Angelus. Ecco, con la stessa religiosa devozione ho atteso che uno dei migliori pasticceri d'Italia mi dettasse la sua ricetta per la frolla che è questa:

PASTA FROLLA
Per circa 1 kg di pasta

200 gr di zucchero a velo
300 gr di burro
80 gr di tuorlo (4 rossi)
3 gr di sale
500 gr di farina
la buccia di 1/2 limone e 1/2 arancio grattugiati
3 gr di lievito
1/3 di bacca di vaniglia

Impastare il burro ammorbidito con lo zucchero fino ad avere un composto "plastico". Aggiungere le uova, gli aromi tutti e il sale sciolto in poca acqua. Infine aggiungere la farina e il lievito.
Una volta ottenuto un composto consistente togliere dalla planetaria impastare un pò a mano su una superficie leggermente infarinata e poi lasciare l'impasto in frigo avvolto nella pellicola tutta la notte.
Perfetta per biscotti, crostate e altre basi.

Ecco, per oggi ci siamo direi. Se qualcuno legge quello che scrivo mi può postare un commento per favore?
Non vedo l'ora di leggerne uno, anche solo per provare la mia esistenza in rete.

Grazieeeeee!

§ELENA§

giovedì 21 marzo 2013

LICENZE POETICHE..

Sono stata rimproverata, si. 
Dal mio compagno, che mi ha detto che dopo l'ultimo mio scritto è uscita fuori la descrizione di una barbona o poco più. Un pò sciatta via, ma che ne saaaaaaaa.
No, invece ha ragione, bisogna tenersi (tienti nina tienti, mi diceva mia nonna). 
Essere ben curati, ben vestiti, in ordine. Avere cura di sè stessi. Io l'ho sempre intesa in un altro modo la cura del sè ma è giusto. E poi, detto fra noi ... Mi sono presa qualche licenza poetica perchè .. non mi sono mica fatta crescere una marmotta sugli stinchi. A dire il vero, allattando ho tanti di quegli ormoni in circolo che la peluria cresce poco ed è (sorpresa sorpresa) chiara e sottile. Meno male, almeno quello. 
Ma il tempo è davvero poco con due marmocchini agitati in casa più .. il resto ... quindi, come si può fare? Non lo so, mi sono sempre truccata poco, andata poco da estetista e parrucchiere e ottimizzare il tempo non è proprio il mio forte.
Se proprio devo dirla tutta ho una sana invidia per quelle donne meravigliose e profumate che girano per  strada con la bigiotteria in tono col tailleur. Con la scarpa trendy e il cappotto fashion. Con quei geni che riescono ad abbinare il foulard alla cintura, con chi ha l'occhio per vedere che il verde pisello non si intona al rosa chicco o meglio ancora ... li sa abbinare!!!! Fenomeni!!!
Ma io son bella dentro. A volte un pò nervosetta è vero, ma proprio una meraviglia dentro. Perchè mi basta poco. Vivo di poesia, di raggi di sole. Vivo di musica, di tramonti e piango, piango tanto.
Principalmente piango per l'esaurimento fisico che ho in corso (da 1 a 10 stanca 300!!) e quindi per la stanchezza cronica ma piango anche perchè mi fa bene.
Ora succede meno credo ma prima la gente si vergognava di piangere. Io invece trovo che esprimere la tristezza sia profondamente umano e gli esseri umani sono fonte di fascino inspiegabile per me da sempre (quasi tutti diciamo, qualcuno lo metterei sotto con la macchina ma i più ...).
Sono affascinata dalle storie, dalle vite che conducono a esistenze più o meno facili, più o meno intricate. E quando la gioia mi pervade (principalmente quando sono con i miei piccini) so da dove viene, so "come fare".
Quando qualcosa mi tocca e mi fa piangere (anche di gioia eh ...), sono grata. Sono viva. 
Quindi ... il mio compagno mi perdonerà se non ho tempo per piastrarmi i capelli (meraviglia d'uomo, sono tanto fortunata ad averlo con me) ma PROMETTO!!! che appena finito l'inverno (infinito maledetto inverno) e l'esaurimento fisico tornerò la donna affascinante che ha conosciuto (ah ah). GIURO!!!

Eccoci qua, oggi una bella Carrot cake all'americana (eccaaaalllaaaa). Fatta un paio di volte quest'inverno e sempre fantastica:

CARROT CAKE

350 gr di farina
150 gr di noci spezzettate (io lo preferisco senza ma dice ci vanno ... dice ..)
400 gr di carote grattugiate
1 cucchiaino di lievito
2 cucchiaini di cannella in polvere (anche questa a tutti non piace, a me si!!)
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino di noce moscata
180 gr di burro ammorbidito
300 gr di zucchero
4 uova
50 gr di uvetta
un pizzico di sale

PER LA GLASSA

250 gr di mascarpone
50 gr di burro (ve l'ho detto che è americana eh!?)
350 gr di zucchero a velo
2 cucchiaini di succo di limone

Allora, forno a 180 e tortiera rotonda di 24 cm di diametro (viene bella grossa si).
In una ciotola mescolare farina, lievito e tutte le spezie + il sale.
Montare a crema il burro con lo zucchero poi, quando è bello gonfio unire le uova amalgamando uno alla volta.
Aggiungere il composto a base di farina e una volta amalgamato il tutto aggiungere le carote, l'uvetta e le noci.
Mettere l'impasto nella tortiera precedentemente imburrata e cuocere per 50/60 min. Controllate ogni tanto con lo stecchino al centro della torta perchè ci mette un pò a cuocere.
Per la glassa che andrà spalmata sulla torta una volta sformata e raffreddata completamente basta montare il mascarpone con il burro e poi lentamente aggiungere lo zucchero a velo e il succo di limone.

Bene, grazie a chi mi segue (cioè grazie Michela) settimanalmente. Vabbè ... ciao.

§ELENA§

martedì 19 marzo 2013

PRINTEMPS PRINTEMPS...


Di solito si scrive di quello che si conosce, è più facile almeno, se non fai Rowling di cognome o ti sei documentata a dovere su maghi e folletti. E allora si scrive di quello che si sa, quello che si vive, i più bravi di quello che si prova. Comunque un tempo ho scritto da single, di single.
Infiniti (e inutili aggiungerei) anni di fidanzamento e poi mi sono ritrovata (un secolo fa ormai) buttata nella mischia. Dopo un iniziale, fisiologico smarrimento sono entrata in un mondo fatto di aperitivi, eventi e giovedì sera mondani. Ora che sono accasata e mamma di due meravigliosi bambini sono perennemente stanca ma niente a che vedere con la fatica paurosa dell'essere sempre "sulla cresta dell'onda".
Prima di tutto niente più ceretta brasiliana ahhh, avete presente come sono sgambati certi bikini? Poi niente più uscite invernali. Pioggia, vento e l'amica di turno che ti aspetta sotto casa per la palestra, il corso di fotografia o la mostra vintage a Firenze (che poi io odio con tutto il cuore IL VINTAGE!!!!).
O uscire una sera a cena con un tizio che incontravi in giro per locali anche 10 anni prima e se in tutto questo tempo nessuno se l'è preso un motivo ci sarà?!
E poi bisogna sempre esser "figa" o almeno presentabile il che significa shampoo + piastra tutti i giorni, tacco 12 4 giorni su 7 e sindrome premestruale breve. No via, una faticaccia.
Vuoi mettere il relax di stare con una persona che ti ha vista nuda sia prima che dopo il parto. La soddisfazione di poter far crescere una marmotta sugli stinchi per liberarsene a primavera con un colpo di rasoio. Il godimento di poter passare sul divano con tuta e ciabatte il giovedì sera quando fuori imperversa una tormenta di neve.
Certo sei stanchina perchè il tuo primogenito ha voluto mangiare le minestra a brodo sul divano e le tempestine sono sparse sui cuscini umidi e tu hai dovuto pulire e asciugare col phon.
Stanchina perchè la piccina ha fatto la cacca e appena hai finito di cambiarla dalla testa ai piedi ha ributtato la minestrina della cena sul pigiamino candido e hai dovuto rifare tutto da capo. Ma quando le creature dormono sei la regina della casa... Eh si, puoi fare tutto!!! Tipo dormire........ ah ah ah
Ma io aspetto la primavera eh ...

Che bello, comunque la ricetta di oggi è semplice e buonissima. Gli shortbread. Burro burro burro siiiiii.
Ecco qua la ricetta della mia amica (ah ah) Trish Deseine, mangiati per la prima volta in Scozia nel lontano 1994 e ancora super apprezzati.

SHORTBREAD
Per 6/8 persone

250 gr di burro freddo di frigo
85 gr di zucchero
330 gr di farina

Scaldate il forno a 150°. Lavorate tutti gli ingredienti con le mani per ottenere un composto ruvido.
Impastate per 1 minuto su una superficie fredda e leggermente infarinata.
Mettere la pasta nello stampo premendo (stampo tondo di 20 cm di diametro) e cuocere per 50/60 minuti.
Togliete dal forno e tagliate a triangoli, Spolverizzare con dello zucchero semolato e lasciare raffreddare.

Fantastici!!

baci baci
§ELENA§



martedì 19 febbraio 2013

TENSIONE EVOLUTIVA

Sono una ballerina.
Mi piace definirmi ballerina anche se non lo sono .. "professionalmente parlando" ma ascolto la musica da 
sempre, la ballo.
Mi commuovo se sento qualcosa che scorre sotto pelle e piango, ah si, sono una gran piagnona.
Mi ritrovo se sento qualcosa che mi somiglia. Cerco e leggo se qualcosa mi incuriosisce.
Non sto ferma mai, con la testa intendo. La mia testa (qualcuno ha detto) è un'arma a doppio taglio.
Un tempo non mi dava tregua, passava avanti al cuore e correva correva, correva tanto da paralizzarlo (il cuore) e allora restavo rigida a pensare. Solo che, come tutti i marchingegni meccanici, a furia di girar rotelle la parte si scaldava (infatti soffro di emicrania da sempre e guardate che non è un caso - niente è mai un caso - come dice il maestro Oogway in Kung Fu Panda il caso non esiste) e mi incriccavo, mi fermavo. Perchè a furia di correre avanti si finisce nei vicoli ciechi: Quando sfrecci a capo basso mica hai tempo di vedere che direzione hai preso!?
Respiravo con la musica. Respiravo e piangevo e guardate che piangere ti costringe a fermarti. Ti incolla l'anima al pavimento perchè è lì che devi stare quando attraversi te stesso, con i piedi sul pavimento.
E le cose tornano semplici perchè qualcuno usa le parole per te. Le note che qualcun'altro ha scritto ti prendono per mano e ti dicono "tranquillo, non sei mica solo".
Ricordo di aver assistito al concerto di Ludovico Einaudi e di aver pensato che il mondo era salvo ah ah!!!
Ora corro poco, mi attorciglio poco. La verità è che spesso la mia testa è impegnata diversamente, che faccio per cena? Ma ho steso la lavatrice? Devo passare in farmacia ... Cose così. E anche se mi preferisco
casalinga piuttosto che col cervello in panne (perchè la vita vera è meglio del capo intasato, mutuo incluso si) a tratti mi mancano le mie "divagazioni". E insieme la musica che ascoltavo per sedarle.
Ci vuole pioggia vento e sangue nelle vene. E una ragione per vivere, per sollevare le palpebre, e non restare a compiangermi e innamorarmi ogni giorno - ogni ora di più (Jovanotti).

Oggi roba tranquilla vi prego, che sono stanca. Avevo pensato ad una bella Mantovana. Concreta  (non ci sono sorprese con la Mantovana..), sobria eppure dolcissima ...

 MANTOVANA

130 gr di zucchero
100 gr di uova intere che poi sarebbero 2 uova  (1 uovo è circa 50 gr - 20 gr tuorlo, 30 gr albume)
30 gr di tuorlo
100 gr di burro morbido
60 gr di farina
60 gr di fecola
1/4 di bacca di vaniglia

Montare bene le uova con lo zucchero insieme alla vaniglia, deve diventare bello spumoso.
A quel punto aggiungere delicatamente con una spatola la farina e la fecola setacciate e alla fine incorporare il burro.
Mettere in uno stampo imburrato del diametro di 20 cm. Cuocere per 30 minuti nel forno a 190°.

Ahhhh la semplicità!!

§ELENA§

mercoledì 13 febbraio 2013

GIRL POWER

C'è poco da fare, lo sanno tutti.
Maschi vs femmine? Macchè... non c'è gara.
Non lo dice anche Ligabue? Le donne lo sanno, c'è poco da fare, c'è solo da mettersi in pari col cuore .. lo sanno da sempre, lo sanno comunque per prime .. etc etc etc.
I maschi con un minimo di sale in zucca (aspetta aspetta, maschi-zucca ... vabbè) neanche ci si mettono perchè diciamocelo ... è la natura, è biologia, è matematica (2+2 non può far 5 giusto?).
Quello che negli uomini galleggia senza problemi con le donne va a fondo e noi sappiamo riconoscere il rumore quando lo tocca.
Siamo pratiche e sognatrici. Siamo concrete e fugaci. Siamo il sale della terra!! Potrei dire che siamo tutto perchè ... noi mettiamo al mondo i figli.. Eh davvero!!!
Li facciamo crescere (dentro la pancia, mica micio micio) e li partoriamo. E poi ancora li nutriamo e li facciamo crescere (fuori dalla pancia) ed è una faticaccia ma nessuna mai rinuncia. Si forse qualcuna che rinuncia fisicamente c'è ma con la testa .. 
Perchè ci hanno provato a confonderci e a tratti ci sono riusciti. Avete presente la stolen generation? I bambini aborigeni strappati alle loro famiglie e alla loro cultura per crescere come occidentali? E' capitato un pò lo stesso a noi donne visto che negli anni 70 nessuna donna (inclusa mia madre) allattava al seno e io ho "dovuto imparare a farlo".
A me sembra una follia, a voi no? Si, va bene sono particolarmente sensibile all'argomento perchè ho partorito a luglio ed ho ancora in circolo un bel pò di ormoni ma ... le vacche quando devono partorire non chiamano mica l'ostetrica!!!
Però son fiera dei miei ormoni, dei miei sbalzi di umore. Se penso che la luna fa salire e scendere le maree .. nel mio piccolo ...
Comunque posso dire che per ogni 10 donne in gamba un maschio a modo si trova. Io l'ho trovato (ragazza fortunata). Certo, di quando in quando il testosterone lo tradisce (vedi capitolo playstation etc) ma per il resto non mi posso lamentare.

Dunque, avevo promesso la tarte tatin e tarte tatin sia. Non vado matta per questo dolce (tutte quelle mele!!) però appena sformato si guarda parecchio volentieri e allora ... ecco la ricetta del mio amico a 3 stelle Michel Roux:

TARTE TATIN

200 gr di pasta sfoglia (si Michel la fa con la sfoglia)
5 mele medie, non troppo mature
il succo di 1/2 limone
120 gr di burro leggermente ammorbidito
160 gr di zucchero

Sbucciate le mele, togliete il torsolo e tagliatele  in quarti (metà e poi metà). Versateci sopra il succo di limone e mettetele da parte.
Imburrate il fondo di una tortiera di 24 cm di diametro e 6 cm di altezza con tutto il burro, deve venire un bello strato, cospargete con lo zuccheto e disponeteci le mele.
Stendete la pasta in un disco di circa 3 mm e bucherellatela con una forchetta. Arrotolatela sul mattarello e stendetela sulle mele. Mettete in frigo per almeno 20 minuti.
Scaldate il forno a 180°, mettete la tortiera sul fuoco per 10-15 minuti finchè il burro e lo zucchero si sono amalgamati e caramellati in modo uniforme (potete alzare la pasta con una forchetta per controllare).
Infornate per 25 minuti, finchè la pasta è cotta.
Sfornate e sformate subito, occhio al caramello che sarà incandescente. Mangiatela calda.

Tardi tardi si.

Notte.

§ELENA§

domenica 10 febbraio 2013

LA LETTERATURA E' LA MIA RELIGIONE

Ho cominciato a leggere romanzi nell'estate del 1983.
Avevo 13 anni e in spiaggia divoravo romanzi Harmony come pacchetti di patatine. Mia zia li comprava e me li regalava dopo averli letti così ho scoperto cosa avrei voluto fare da grande.
Ne facevo fuori 3 a settimana e non riuscendo a smettere sono passata dalla serie Romance (i classici) a la serie Bianca che narra le gesta amorose di dottori e infermiere, tutte rigorosamente consumate in corsia.
A quel punto ho fatto il passo successivo e sono passata alle serie Temptation e Passion, serie che provvedevano abbondantemente a colmare i miei dubbi in materia sessuale.
Anche se con la serie Grandi Romanzi Storici aumentavano intrighi e pagine alla fine dell'estate decisi che volevo di più e acquistai il mio primo libro.
Passai qualche ora in una libreria vicino casa e mi pregustai ogni momento mentre frugavo tra gli scaffali osservando ogni copertina e leggendo ogni trama di tutto quello che mi incuriosiva e fu così che mi imbattei in Lovecraft. Lessi le montagne della Follia in una sera per passare subito a La maschera di Innsmouth e pochi altri racconti ma era solo l'inizio della mia "fame letteraria".
Passai a Poe giusto per curiosità, per approfondire il genere ma dopo un pò decisi che tutto quel "buio" non faceva per me. Volevo conoscere l'animo umano certo ma dovevo percorrere altre vie e allora mi avvicinai a Wilbur Smith.
Il ciclo dei Courteney d'Africa mi ha appassionato per diverso tempo. Ho letto (quasi) tutti i libri della saga dei Ballantyne più altri romanzi come - Cacciatori di diamanti, L'ombra del sole, Come il mare, Un'aquila nel cielo e Sulla rotta degli squali.. Però mi mancava ancora qualcosa ed era il punto di vista di una donna.
I "classici" mi affascinavano ancora poco e allora cominciai con Anita Shreve.
"Il peso dell'acqua" fu il primo e poi li ho letti tutti (quasi tutti) ed ho capito finalmente quale era la strada da percorrere.
Catherine Dunne, Jodi Picoult fino ad arrivare a LEI. La regina assoluta del mio cuore, Alice Munro.
Da allora nessuna è mai riuscita ad insidiare il primo posto della mia personale classifica ma ho letto altro, leggo tanto. Pochi italiani e sicuramente pochi maschi. Mi fido di più delle donne quando affido la mia anima ad un libro. Ah Ah.
Comunque ... Per farla breve i libri sono quello che serve per sognare, per conoscere, per sentirsi vicini agli altri, questo è quello che penso si.

Pensavo all'Inghilterra tanto per cambiare, una gita a Bath un'estate .. e la mia scoperta meravigliosa del Fudge.Che forse non è Inglese ma americano e .. che importa:

VANILLA FUDGE

300 ml di latte
350 gr di zucchero
100 gr burro
1/4 di bacca di vaniglia

In una pentola mettere latte, zucchero e burro. 
Scaldare sul fuoco fino a far dissolvere lo zucchero e sciogliere il burro.
Lentamente portare ad ebollizione e lasciar bollire per 15/20 minuti. Girare tutto il tempo.
Quando il composto raggiunge i 115° (io ho comprato il termometro solo per fare il fudge) togliere dal fuoco, mettere i semini della bacca ed amalgamare.
Far raffreddare qualche minuto e girare con un cucchiaio fino a raggiungere una consistenza "gommosa-appiccicosa".
Versare il tutto in uno stampo precedentemente imburrato (preferibilmente quadrato) e lasciare freddare (non in frigo).
Il fudge si mangia tagliato a quadratini.

E' tutto per oggi (che poi è già domani visto che la mezzanotte è passata da un pezzo), notte!!

§ELENA§

venerdì 1 febbraio 2013

I LOVE CAKES

Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare ..
Ci sono stati anni in cui Spirit (avete presente il cavallo del cartone Disney) mi faceva un baffo.
Anni in cui prendevo la macchina e partivo per il mare alle 2 di notte. Prendevo l'aereo e partivo per Londra tutta sola. Anni in cui mi sentivo un leone e comprendevo tutto e tutti.
Quando andavo al mare girellavo per i locali di Forte dei Marmi chiacchierando con persone che non conoscevo, magari facevo un salto in discoteca "da sola" prima di andare a casa.
Quando partivo per Londra, andavo a Pisa in macchina, parcheggiavo la mia Yaris al parcheggio dell'aereoporto e volavo orgogliosa verso la mia città preferita.
Vagavo per il centro, pranzavo alla National Gallery e la sera andavo a vedere il Balletto alla Royal Opera House.
Ero super brillante e divertente, è stato un periodo fantastico. Dovuto, per la vita da clausura che avevo fatto negli anni precedenti (per motivi che non vi sto a spiegare).
Comunque in Inghilterra c'era questa serie tv che si chiamava Little Britain che mi faceva impazzire. In Italia hanno fatto vedere qualcosa su MTV anni fa, con una serie di personaggi assurdi interpretati da due comici inglesi (Matt Lucas e David Walliams).
Uno dei personaggi era Marjorie Dawes, una sorta di dietologa obesa che gestiva un club per obesi che vogliono dimagrire e che ripeteva continuamente con una vocetta stridula "i looove cakes".
Erano bravissimi e super irriverenti, mi facevano morire dal ridere, in Inghilterra è stato un successo strepitoso.
Come strepitoso è stato il tempo che mi sono concessa, la forza che ho guadagnato e meritato.
Passare del tempo da soli serve, affrontare (a volte costringersi ad affrontare) prove differenti serve.
Guardarsi intorno, osservare e conoscere la gente, il mondo, serve. E' quello che ho fatto prima di arrivare a vivere veramente (intensamente) il progetto più importante del mondo, la mia famiglia.
Ora che sto sveglia la notte ad allattare la mia piccolina mi capita di ripensare alle mie fughe solitarie e sorrido soddisfatta per la persona che sono.
Ripenso volentieri anche al pudding più buono del mondo che ho mangiato una volta, durante una gita estiva nel Kent.
O' non ti ho trovato la ricetta e l'ho rifatto pari pari. Buonissimo.

STICKY TOFFEE PUDDING

200 gr di datteri privati del nocciolo e fatti a pezzettini
250 ml di thè nero
85 gr di burro
175 gr di farina
175 gr di zucchero
2 uova

Per la salsa Toffee
100 gr di zucchero di canna muscovado
10 gr di burro
140 gr panna

Un una piccola pentola portare ad ebollizione i datteri con il thè. Cuocere per 20-25 min spengere quando i datteri si saranno ammorbiditi.
Nella planetaria sbattere il burro con lo zucchero fino ad avere un composto pallido e cremoso. A quel punto aggiungere le uova e poi la farina.
Unire i datteri cotti nel thè al composto e infornare per 35 minuti circa a 160°. Usare una teglia quadrata (20x20) perchè poi il pudding verrà servito in fette quadrate con la salsa sopra.
La salsa toffee viene preparata cuocendo zucchero, burro e panna sul fuoco, facendo bollire dolcemente fino a quando lo zucchero è completamente dissolto e tutto ha raggiunto un "delizioso" color caramello.

Fantastico!!!

saluti
§ELENA§

giovedì 31 gennaio 2013

LA SPADA DI DAMOCLE

Ma qualcuno legge questo bloggggggg?!!  Io dispenso saggezza !!!
Scherzi a parte, stamattina mi sono ritrovata a fare una riflessione. Ma se questo mese non ho soldi da spendere come faccio a ricaricare la chiavetta per la connessione internet. AAAhhhhhhh!!
Ma vi rendete conto? Ma che pensieri sono?
E' l'era di internet, di Facebook, Twitter. E' l'era degli I-phone, degli I-pad, la parola cellulare non viene nemmeno più pronunciata, cos'è un cellulare?!
Il profilo è più importante della carta di identità. I follower sono più importanti degli amici, ma che storia è?????
Allora mi sono detta, BASTA! Si torna alle origini .. Non dico senza cellulare (che quella non sarebbe proprio più vita) ma i sms solo per brevi comunicazioni di servizio - Torno alle 3 - Prendi il pane - A che ora esci? - roba così.
Telefonate solo per urgenze, urgenze - 113, 118 -
La macchina ... torniamo ad averne una sola per favore? Solo un'assicurazione, solo un bollo, solo un pieno. Con l'autobus proprio non ce la faccio ma posso muovermi a piedi e in bici, giuro!
I regali solo a Natale e per i compleanni, davvero su ... che tutti hanno tutto e non si sa mai cosa regalare. Si spende inutilmente per qualcosa che al 90% non verrà apprezzato.
E i vestiti? Avete mai contato i maglioni, i jeans, le t-shirt che avete nell'armadio? E le scarpe? Quante paia estive e quante invernali?
Abbiamo tutto, abbiamo troppo e abbiamo anche questa spada di damocle sulla testa perchè adesso che i soldi sono pochi siamo terrorizzati all'idea di non poterci più permettere la tecnologia, i vestiti.
E dire che Miguel Bosè nel lontano 1982 (ero piccina anch'io si), cantava:
Camminiamo allo sbando in un mondo che sta quasi per toccare il fondo,
mi vien da ridere, questo 30 anni fa ...
In questi anni senza cuore, in questa vita sempre uguale ...
Non sarà più uguale la vita credo perchè torneremo all'essenziale prima a poi e questo non può che farci bene. Ecco, l'ho detto! Va bene così. Niente superfluo, niente surrogati solo vita vera, olè!!
Avete presente i cornetti alla crema che vendono all'autogrill? Ecco, la crema è fatta con le bustine, le uova quella non le vede nemmeno da lontano.
Ecco una ricetta super datami da un pasticcere super:
 
CREMA PASTICCERA
(per 1 lt circa)
 
1 lt di latte
150 gr di tuorli (tipo 7/8 rossi)
300 gr di zucchero
1 bacca di vaniglia
80 gr di farina
20 gr di amido di riso
 
In una pentola scaldare il latte con la bacca di vaniglia aperta (se la pentola è bagnata non si attacca), mi raccomando, non deve bollire
Nel frattempo mischiare in una ciotola zucchero, farina, amido e alla fine aggiungere le uova.
Aggiungere al composto un pò di latte per sciogliere eventuali grumi e poi mettere tutto dentro il latte caldo per cominciare a cuocere sul fuoco.
Girare continuamente, la crema sarà pronta quando la frusta lascia il segno.
La crema va fatta raffreddare e va messa in frigo per essere usata il giorno dopo.
 
E' davvero tardi, alla prossima.
 
§ELENA§

lunedì 28 gennaio 2013

LA FORTUNA DEL PRINCIPIANTE

Ho iniziato a fare danza all'età di 6 anni.
Vivevo a Galciana e mia mamma allora non aveva la patente (l'ha presa verso i 50 anni ...) non poteva accompagnarmi in centro quindi trovammo una "scuola" a Galciana.
Una ballerina del comunale di Firenze venne ad insegnare a Galciana ed è stato così che ho acquisito una tecnica buona pur vivendo ad anni luce dalle "tecniche buone".
Qualche anno dopo trovai una nuova scuola in centro a Prato e poi a Firenze e grazie alla mia tecnica posso fare l'insegnante. Adesso faccio la mamma per lo più ma .. ho insegnato fino all'estate scorsa.
Sempre per merito della danza ho cominciato ad insegnare alle ginnaste di ritmica ed ho lavorato con quella che adesso è la direttrice tecnica nazionale. Ho avuto modo di conoscere un mondo pazzesco ed ho imparato ad amarlo assistendo allo spettacolo affacciata al palco centrale.
Ho incontrato la persona che mi ha preso per mano e mi ha guidata dentro me stessa con la stessa fortuna.
Ho trovato il miglior ginecologo per far nascere i miei figli ed ho il miglior pediatra per loro (e non lo dico io che sono i migliori) sempre seguendo la solita, straordinaria casualità.
Non so esattamente come succeda ma non mi imbatto nei tanti cialtroni in giro. Non ne ho mai incontrati nemmeno (o dovrei dire soprattutto) quando ho fatto delle scelte importanti.
Forse so come fare, riconosco gli animi. Forse da brava donna che corre coi lupi annuso gli esseri umani. UUUUUUUU.
Mi ascolto parecchio (anche se c'è stato un tempo in cui non l'ho fatto) ma ci vuole silenzio quindi ... trovatevi un posticino appartato e aspettate ...
Il mio compagno oggi mi ha chiesto di fargli la Tart Tatin e non posso farla perchè ... non ho mai fatto la pasta sablée!!! (Non mi piace la Tart Tatin fatta con la sfoglia).
Ecco l'ho detto!!! Mai fatta. ma con lo stesso entusiasmo di sempre mi sono buttata ed è venuta faaaaaantastica. Domani faccio la Tart Tatin intanto, ecco la ricetta della sablée:
 
PASTA SABLEE
(ricetta del guru Michel Roux mica Gigino il lampredottaio)
 
250 gr di farina
200 gr di burro tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
100 gr di zucchero a velo, setacciato
un pizzico di sale
2 tuorli
 
Versate la farina a fontana sul piano di lavoro. Mettete al centro il burro, lo zucchero a velo e il sale e lavorateli con la punta delle dita, poi aggiungete i tuorli e incorporateli delicatamente, sempre con la punta delle dita.
Piano piano unite la farina al composto nella fontana, lavorando delicatamente finchè l'impasto diventa omogeneo.
Spingetelo lontano da voi con il palmo della mano, lavorando di polso per 3 o 4 volte fino a che diventa liscio. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per qualche ora.
 
Come direbbe Michel Roux, bon nuit
 
§ELENA§
 
 

venerdì 25 gennaio 2013

BASTA UN PO' DI SOLE ...

Stamattina mi sono svegliata con un briciolo di speranza.
Speranza per il mondo, per il futuro. Vabbè forse qualcosa di più di un briciolo perchè io sono un'ottimista tenace e incrollabile.
Il bicchiere è sempre mezzo pieno, non c'è verso portarmi verso il "lato oscuro" ed ecco perchè son bastati due raggi di sole a farmi credere che all'estate non manca poi tanto, che anche questo mese ce la faremo a pagare il mutuo, che i miei bambini di 4 anni (uno) e 6 mesi (l'altra) il sabato dormiranno fino alle 10 di mattina prima di quanto pensi.
Incrollabile dicevo perchè so che qualcuno leggerà il mio blog (prima o poi) e troverà interessante qualcuna delle scemate che scrivo.
Tenace perchè anche se sono disoccupata da circa 2 anni so che troverò il mio posto nel mondo. Piena di speranza perchè guardo i miei bambini crescere e non posso non pensare che il futuro è una meraviglia!!
Gli anni 80 sono stati meravigliosi perchè ci hanno fatto sentire infallibili. Gli anni 90 hanno protratto l'imbroglio e il nuovo millennio ci ha colti con il pavimento che scricchiolava sotto i piedi.
Adesso ... altro che Maya ... bisogna rimboccarsi le maniche, letteralmente e metaforicamente.
Comunque il sole aiuta. La luce che c'era stamani mi ricordava l'estate e io sono uscita volentieri anche se solo per andare dall'ortolano a prendere le arance.
Si può fare una torta molto fashion con le arance. Questa.
 
DOLCE ALLE ARANCE per 8 persone
(ricetta australiana - pensa te - che ho trovato però su un libro di Trish Deseine, irlandese di nascita e francese di adozione)
 
4 uova
220 gr di zucchero
150 gr di farina
1 cucchiaino di lievito
150 gr di burro fuso
120 gr di mandorle in polvere
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
 
sciroppo per glassare
225 gr di zucchero
125 ml di acqua
2 arance affettate molto finemente
 
Forno a 160°. Si prepara lo sciroppo mettendo zucchero e acqua in una casseruola e si scalda sul fuoco fino a che lo zucchero si è sciolto.
Unite le fette di arancia e lasciate cuocere dolcemente per  10-15 min. Devono risultare morbide ma non si devono rompere.
Togliete le arance dal fuoco, scolate e tenetele da parte insieme allo sciroppo.
Mettete uova e zucchero nella ciotola della planetaria, montate per 8/10 minuti, il composto deve diventare molto chiaro e triplicare di volume.
Setacciate la farina con il lievito sulle uova e mescolate delicatamente dal basso verso l'alto.
Unite il burro fuso, le mandorle e la scorza di limone e mescolate di nuovo.
Imburrate e foderate con la carta da forno (tutto ma proprio tutto) uno stampo di 20 cm di diametro.
Sistemate le fette di arance ai lati e sul fondo facendo attenzione che non si muovano quando versate l'impasto.
Infornate e cuocete per circa 50 minuti. A cottura ultimata lasciatelo raffreddare per alcuni minuti prima di sformare. Versate lo sciroppo per creare una bella glassatura.
Se usate arance sanguinelle il risultato è ancora più spettacolare.
 
Per oggi è tutto credo.
 
§ELENA§
 
 

giovedì 24 gennaio 2013

EVERWOOD

Avete mai visto Everwood? Il telefilm?
Io tante volte e ogni volta che partono le note struggenti della sigla mi si accappona la pelle e comincio a piangere. Ho visto 3 volte tutte e 4 le serie eppure niente arresta quella devastante sensazione di consapevolezza emotiva che i dialoghi del telefilm ti buttano addosso.
Il protagonista è il dottor Brown luminare della chirurgia newyorkese trasferitosi in provincia con i figli dopo la morte della moglie. I figli, Ephram e Delia, lo odiano e lo amano a momenti alterni perchè prima di trasferirsi nel Colorado lui non c'era mai.
Si parla di tutto, di sesso, di droga, malattie, amore (tanto), tradimenti, gravidanze indesiderate, rapporti genitori-figli (uhhhh quanti rapporti genitori figli!!!) e soprattutto, i protagonisti son tutti buoni. Tutti bravissimi, desiderosi di aiutare gli altri. Tutti super leali e corretti
I genitori parlano talmente tanto con i figli (e i figli con i genitori) che ti dovrebbe venire a noia a furia di sentire tutta quella gente snocciolare e sviscerare i sentimenti più reconditi del cuore e invece... piangi e piangi e piangi perchè tutto quello che si dicono ti trafigge come una lama (oltre a cariarti un dente). Insomma ... bello. Non ne fanno più di serie così.
Il mio preferito è Ephram, l'adolescente più tormentato del pianeta. Musicista geniale che decide di buttare tutto il suo talento al vento principalmente per fare rabbia a suo padre ma che poi torna sui suoi passi e fa pace con tutti e alla fine della serie si fidanza (finalmente e definitivamente) con Amy Abbott, una sventola pazzesca anche lei super buona e super onesta che lo aspetta per 89 devastanti puntate.
Comunque i sentimenti sono una gran cosa (il succo del discorso è questo) e oggi, con tutte le bischerate che si sentono in tv, in giro (vedi ortolano, macellaio, parrucchiere) ti vien voglia di dargli un morso a questo super panino imbottito di emozioni per assaporare in bocca il più a lungo possibile il sapore autentico della vita. O non andiamo a cascare tutti lì prima o poi?!?!
Uuuhhhh come sono stata melodrammatica oggi!!!!
Stamattina (c'è tutte le mattine su italia 1) la puntata era una delle meno entusiasmanti ed è stato lì che ho pensato di prepararmi un fantastico pancake e di affogarlo in un litro di super costosissimo sciroppo d'acero (in tutti i supermercati e le gioiellerie ah ah ah).
Ecco qui la ricetta che ho trovato da un'amica e che si è rivelata sorprendentemente buona.
 
PANCAKES
(per 12 pancakes circa)
 
500 ml di latte
240 gr di farina
2 uova
60 ml di olio di oliva (non si sente per niente, giuro)
2 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiaini di lievito
un pizzico di sale
 
in due ciotole diverse si mischiano:
farina - zucchero - sale - lievito
uova - olio - latte
poi si unisce il tutto per fare la pastella, non importa se rimangono dei grumi.
Andrebbero cotti in padella con il burro ma io imbevo un tovagliolo di olio e lo passo sulla padella
(stesso trattamento che riservo alle crepes)
 
Ne ho fatte solo 6 e me le sono mangiate tutte. Una bontà.
 
alla prossima
 
§ELENA§
 

mercoledì 23 gennaio 2013

GIORNATUCCIA!!

Niente da fare, la giornata non è cominciata bene.
Credevo di aver fatto tutto a modino (come dicono in Versilia) e invece...
Ho consultato il commercialista per la mia situazione finanziaria e Paolo Fox per quella astrologica ed entrambi mi hanno consigliato di "cavalcare l'onda". A dire il vero Fox mi ha messo in guardia dalla luna contro ma mi ha detto anche di non perdermi d'animo e così ho fatto.
Al risveglio il tempo non era dei migliori, il mio compagno era nervosetto come suo solito quando deve accompagnare il nostro bambino all'asilo (ha il terrore di fare tardi) e mi sono scordata l'acqua del tè sul fuoco, avrà bollito 20 minuti .. orrore!!!
Comunque, bisogna faticare, combattere ogni santo giorno per qualcosa.
Sapete, quando ho chiesto alla persona più saggia che conosco quando si finisce di combattere lei, mi ha risposto mai. Solo che si diventa talmente bravi a combattere che alla fine non si dura più tanta fatica (ti voglio bene M.).
Vabbè, sono abituata. Ma si!!! Son brava, sono una guerriera e alla fine dico che so difendermi, me la cavo. Vado a letto cotta come un fegatello ma sono davvero forte. Chi l'avrebbe detto? A 20 anni avevo paura anche della mia ombra, a 30 però mi sarei mangiata il mondo a morsi. A 40 (siete stati tratti in inganno dal linguaggio gggggggggiovane ehhhh, si ho 40 anni - 42 per essere precisi) me la godo - emotivamente parlando -
Ad ogni modo mattinata faticosetta, pomeriggio peso con picco deciso verso il basso quando la mantovana che avevo messo in forno s'è rifiutata di lievitare. In serata ho dato forfait ed ho lasciato che gli eventi prendessero il sopravvento. Per fortuna i miei piccini si sono addormentati presto e allora sono sicura che un buon sonno ristoratore mi permetterà di vedere il mondo con altri occhi domattina.
Mi pare il momento giusto per il FONDANT DI NATHALIE (è sempre il momento giusto per il cioccolato fondente). Evviva, finalmente una tortaaaaaa ... ecco qua:

FONDANT DI NATHALIE
(chi sia Nathalie lo ignoro ma la sua ricetta è strepitosa)
 
200 gr di cioccolato fondente
200 gr di burro (oh yeahhh)
250 gr di zucchero (uuuuuuuu)
5 uova
1 cucchiaio di farina (si avete capito bene 1 solo)
 
Scaldate il forno a 190°. Fate fondere cioccolato e burro sul fuoco a bagnomaria poi aggiungere lo zucchero e lasciate raffreddare un pò.
Incorporate le uova, uno alla volta, girando con un cucchiaio di legno ad ogni aggiunta. Per ultima aggiungete la farina e mescolate fino ad ottenere un composto liscio.
Versatelo nello stampo (a bordi alti del diametro di 20 cm imburrato e rivestito di carta da forno o se volete .. il silicone - io non vado matta per gli stampi di silicone ma ..) e cuocete per 25 minuti circa.
Quando lo togliete deve essere leggermente tremolante al centro. Sformate velocemente (occhio!!) e lasciate raffreddare su una griglia.
Sembra di mangiare un cioccolatino gigante e viene sempre bene.
 
au revoir
 
§ELENA§

martedì 22 gennaio 2013

ODIO I CENTRI COMMERCIALI

"Non dimenticare che non so mettere virgole, che non so giocare a carte e odio i centri commerciali.
Che non soffro l'ansia di risultare vigile e non ne ho bisogno per essere speciale.
Per questo domani ti sposo".

Canticchiavo la canzone degli Otto Ohm DOMANI (me la canta spesso il mio compagno) oggi di ritorno con il mio piccino dal centro commerciale più grande che c'è vicino a Prato perchè davvero quei mostri senz'anima son fatti apposta per togliere la poesia.
Negozi - tremendi - pieni di roba - tremenda - di cui, nella maggior parte dei casi, non hai bisogno. Perchè diciamocelo, qualcuno di noi ha forse bisogno di qualcosa? Cos'è che ci manca in casa? O nell'armadio? Bahhhhh
Ho portato con me il mio meraviglioso cucciolo (che si è entusiasmato quando gli ho comprato un bicchierino dei Barbapapà per l'asilo) pensando di passare un pomeriggio diverso visto il brutto tempo ma dovrei ricordarmi, perchè ogni tanto ci torno, che l'effetto che mi fanno i centri commerciali è sempre lo stesso.
Non c'è bellezza, non c'è armonia, non c'è dolcezza (oddio .. a Coin casa c'erano dei bicchieri strepitosi al 50% ma a parte quello voglio dire ..) e allora ho pensato alla purezza, al candore, alle cose semplici .. e mi son venute in mente le meringhe. Bahhh adoro le meringhe!!!
Belle, buone, ti si allarga il cuore mentre le guardi e aspetti di dargli un morso.
La ricetta me l'ha data uno dei super insegnanti del mega corso di pasticceria e devo dire che vengono bene ogni volta. Le adoro colorate pastello. Comunque, ecco la ricetta:

MERINGHE

500 gr di chiare
1 kg di zucchero
(e ne vengono parecchie, specie se le fatte piccole)
Si mette a scaldare sul fuoco l'albume con lo zucchero fino a farlo sciogliere completamente (deve iniziare a fare il filo - tiri su il cucchiaio e fa il filo no?).
Si aggiunge un pizzico di sale prima di iniziare a montare (anche 2 gocce di limone se il composto risulta un pò giallo) e poi si mette nella planetaria e si lascia girare per 15/20 min. Deve essere molto sodo, mantenere la forma.
Con la sac a poche fate forme e dimensioni a vostro gusto (su una teglia sopra la carta da forno) e infornate a 100° per 2/3 ore poi spengete il forno e le lasciate lì fino a raffreddamento completo.
Il segreto è lasciare il forno leggermente aperto in cottura (io metto un mestolo a contrasto), in questo modo le meringhe si asciugano perfettamente.

"E vinceremo le vigliaccherie di un mondo che ci vuole sempre uguali.
Vedrai sarà più facile dividere per due, saremo forse gli unici .. domani" (sempre gli Otto Ohm)

Ciao a tutti (tutti? ma ci sarà qualcuno che mi legge?)

§ELENA§

lunedì 21 gennaio 2013

CHE CAOS!!

Allora ditemi voi come fate perchè io arrivo a sera distrutta eppure non ricordo che cosa ho fatto per essere così stanca.
No, dico sul serio.. insomma, mi sveglio e do la colazione ai bambini e metto a posto le camere e metto a posto la cucina. Esco solo se c'è da fare la spesa o qualche commissione altrimenti mi giro un attimo e opssss è mezzogiorno e mi ricordo che non ho tirato fuori il pollo da freezer allora faccio un salto dal macellaio sotto casa oppure mi invento qualcosa con le uova e non sono brava ad inventare il pranzo, zero, la negazione.
Con la pasta mi salvo perchè teniamo sempre il pesto pronto in casa e il pesto è accettabile per tutti. Non è entusiasmante lo so ma il pesto mi salva due volte su 5.
Poi faccio il pollo al limone (se mi sono ricordata di tirarlo fuori dal freezer naturalmente), anche quello una garanzia ma il contorno ... maremma il contorno!!! Per fortuna i miei adorano il pinzimonio e allora sotto a chi tocca, carote e finocchi crudi, olè!
Sono una frana, non è che cucinare non mi venga bene perchè mi viene bene quasi tutto quello che faccio - sabato sera per esempio mi sono inventata un soufflè al formaggio spettacolare, inventata giuro, mai fatto un soufflè in vita mia e tac!!! Quello si è gonfiato come un palloncino ed era buonissimo - il fatto è che non ho fantasia.
Leggo ricette su ricette di cucina ma non me ne rimane in mente una e allora mi ributto sul pollo al limone.
Comunque per continuare l'ambaradan c'è da sparecchiare e se non devo tenere in collo la mia piccina per farla digerire o dormire riesco a sparecchiare prima delle 3.
Faccio una lavastoviglie che il mago Silvan si sogna. Riesco a farci sparire dentro (e a far riapparire lavati) dai 2 ai 3 giorni di pasti, incluse le colazioni. Piatti, pentole, tazze, voilà. Sono piuttosto entusiasta di questo mio dono visto che la maggior parte della gente, ho notato, si incarta e la riempie con due piatti.
Suppongo sia lo stesso talento speciale che ho nel caricare la macchina per le vacanze, le valige si incastrano come il lego del mio bambino, si.
Comunque alle 4 esce il primogenito dall'asilo e chissà come ... quando arriviamo a casa sono le 5.
Merenda, due giochi, stendi la lavatrice, ripiega due panni asciutti ed eccoci all'ora di cena.
Per fortuna il pollo che non ha fatto in tempo a scongelarsi per mezzogiorno è perfetto per cena e se mi sono ricordata di fare il brodo tra la merenda e i giochi abbiamo anche una minestrina pronta.
E per contorno le patate lesse del brodo, davvero non chiedetemi di più.
Dopo cena lotto per mettere a dormire le creature e cerco di sparecchiare la tavola prima di crollare sul divano il che solitamente non avviene prima delle 10.
E io che ho fatto? Niente di strano, ho fatto quello che fanno tutti, tutti i giorni.
Non mi sono allenata per la maratona di New York. Non ho scritto un libro che poi ha vinto il premio strega. Non ho volato a Tokyo e ritorno per una conferenza sul clima, ma sono stremata lo stesso. Bah?!
Ah, ho trovato il tempo per le caramelle, quelle si.
Ho fatto le caramelle mou e sono venute benissimo. Il mio compagno le ha mangiate quasi tutte e sono facili sapete. Ho trovato una certa soddisfazione in questo ... Bello.
La ricetta l'ho trovata su un libro di Gesine Bullock Prado, sapete chi è? La sorella dell'attrice Sandra Bullock, com'è strano il mondo vero? Già! Io compro i libri di pasticceria di Gesine Bullock Prado. La mia amica Gesine è una master baker (son tutte amiche mie ah ah). Ad ogni modo ecco la ricetta per 30 caramelle circa:
 
CARAMELLE MOU

panna 360 ml
zucchero 400 gr
burro 55 gr

Imburrare o ancora meglio ungere con il grasso spray una teglia 20x20.
Mettere sul fuoco, fiamma medio bassa, una pentola con la panna e lo zucchero e continuare a mischiare fino a che lo zucchero è completamente sciolto. Alzare leggermente la fiamma e portare ad ebollizione.
Cuocere e girare fino a quando il caramello raggiunge la temperatura di 125° (ho comprato il termometro apposta, una figata) poi spengere la fiamma a far fondere dentro il burro.
Una volta combinato il tutto versare nella teglia ed aspettare che il caramello raggiunga la temperatura ambiente, A quel punto si potrà tagliare a cubetti.
Il risultato è fantastico, chewy e non esageratamente dolce.

Vabbè, notte.

§ELENA§

venerdì 18 gennaio 2013

ECCOMI DI NUOVO ...

Ebbene,
eccomi di nuovo a scrivere, ansiosa di buttare in rete (peccato ... su carta non si dice più) i miei
pensieri, le mie sensazioni e qualche idea rispetto alla pasticceria moderna ... e forse non solo alla pasticceria moderna.
Innanzi tutto una cosa la devo dire: non sono una che si improvvisa. Leggo, faccio ricerche, mi applico e soprattutto frequento corsi di pasticceria appena posso perchè prima di questa "ferrea istruzione" avevo solo la passione da offrire ad amici e parenti che si sottoponevano ai miei esperimenti domenicali.
L'ultimo corso che ho frequentato è stato illuminante e davvero bellissimo 110 ore di PURO laboratorio con i grandi pasticcieri del nostro consorzio che (mi dispiace per voi!!!) sono tra i migliori in Italia.
Ebbene si!! Prato vanta una grande tradizione nel campo della pasticceria oltre a secoli di tessile, tessile e solo tessile (tessile).
Comunque ho fatto anche uno stage da un campione vero e credetemi quando vi racconto che la marina militare è una passeggiata di salute a confronto.
Si comincia alle 6 (gli stagisti non possono cominciare prima per legge) si passa la prima parte della  mattina al lavello a pulire le pentole sporcate da chi ha lavorato la notte, si cerca di carpire più segreti possibile per il resto della mattinata e si finisce di ramazza nel primo pomeriggio!!!
Adoro i croissant!! Adoro i croissant!! Adoro i croissant!! Oooooook!!!
 
Dunque .. Pasticceria anglosassone abbiamo detto e pasticceria anglosassone sia. 
La ricetta di oggi è rubata pari pari alla mia amica Peggy Porschen, regina, eroina, pioniera del cake design che sta spopolando in ogni dove (il cake design non Peggy).
A dirla tutta la Peggy è tedesca di origine ma inglese di adozione e possiede un cake shop a Londra che pare rubato ad Alice nel paese delle meraviglie ma ... Torniamo a noi.
Biscotti si, biscotti di nuovo perchè si comincia con le cose semplici vero?

SUGAR COOKIES

200 gr di burro morbido
200 gr di zucchero
1 uovo leggermente sbattuto
400 gr di farina
1/2 baccello di vaniglia

Mettete il burro, lo zucchero e la vaniglia nella planetaria (o nel mixer) e sbattete fino ad ottenere un impasto cremoso (non esagerate altrimenti i biscotti si spaccano in cottura).
Aggiungete l'uovo e una volta amalgamato aggiungete la farina e mixate a bassa velocità.
Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per una notte, qualcuno dice che basta 1 ora ma io lo preparo la sera prima per infornare il giorno dopo.
A riposo il più possibile comunque.
Una volta steso potete usare tutti gli stampini possibili per creare le forme che vi piacciono di più.
Cuocere nel forno riscaldato a 200° per 10-15 min (dipende dalla forma).
 
Con questa ricetta i biscotti diventano croccanti e deliziosi oltre che perfetti da decorare.
Ci sentiamo presto allora e ciao.
 
§ELENA§



giovedì 17 gennaio 2013

EVVIVA!!!


EVVIVA!!
Eccomi qua, da oggi comincio a scrivere, sembra impossibile per me ( praticamente analfabeta informatica) avere un blog, e invece ...
Da dove comincio....... da quello che mi piace. Comincio da questo.
Mi piace il mare e le balene. Mi piacciono il vento e i temporali estivi (ma quelli
piacciono a tutti).
Mi piace il profumo del gelsomino e il gelato alla liquirizia che non si trova quasi mai.
Mi piaccioni i bambini (due in particolare, i miei - strepitosi - due!!) e mi piace pasticciare in
cucina. No, non mi piace cucinare, amo fare dolci.
Diciamo che ho imboccato l'impervia via della pasticceria guidata da un amore adolescenziale
che poi è diventato viscerale (ehhh) e mi ha fatto arrivare ad oggi per cominciare questa bella
esperienza (parlo del blog naturalmente) che mi riconduce ad un altro vecchio amore, anche questo
iniziato da adolescente e mai lasciato, la scrittura.
Perdonerete sicuramente la mia inesperienza in fatto di linguaggio informatico/giovane/moderno.
Non twitto, non sono su facebook (la faccia di chi lo scopre quando me lo chiedono - non ci sei?!?! Mah!?!), non chatto e non avevo skype. Dico avevo perchè a quello ho posto rimedio 3 giorni fa e adesso rompo le scatole chiamando amici e parenti che ce l'hanno a tutte le ore perchè mi pare la cosa più figa del mondo! Ah ah ah.
Ah si, ho un'altra passione (oltre alla punteggiatura), la cara vecchia Inghilterra. "London calling..."!!!
Sono stata a Londra molte volte e posso tornarci quando voglio perchè non mi stanco mai.
I musei, i teatri, i ristoranti, nemmeno la metropolitana nell'ora di punta mi scoraggia (perchè qui a Prato, dove vivo non c'è), e poi i gardens e la lingua inglese, yes yes yes.
A dire il vero, manco da qualche mese (e coda!!!!), i miei piccini mi impegnano abbastanza e sono piccoli per volare ma appena possiamo partiamo tutti (il mio compagno e i miei bambini - Iacopo ed Emi - belli come il sole!).
Comunque il tutto per arrivare alla pasticceria anglosassone che, si si si lo so, non lega nemmeno
le scarpe alla nostra - noi italiani facciamo tutto meglio, ma è decorativa e, dite quello che vi pare... un cupcake è troppo più fashion di un bignè, magari dolce assatanato, ma bello bello da vedere.
Allora, non la voglio tirare per le lunghe e direi di cominciare da qualcosa di semplice, i brownies. 
Vabbè sono americani (anglosassoni no?) ma semplicissimi e buoni. Ed ecco la mia ricetta preferita:
 
BROWNIES CLASSICI
100 gr di farina 00
una punta di lievito (metà della metà di un cucchiaino)
125 gr di cioccolato fondente tritato grossolanamente
90 gr di burro
200 gr di zucchero
60 gr di noci tritate grossolanamente (se vi piacciono - io non ce le metto)
una presa di sale

Preriscaldate il forno a 180° e imburrate una teglia quadrata (20x20).
Setacciate la farina, il lievito e il sale in una terrina capiente.
In una pentola, fate fondere a bagnomaria il cioccolato ed il burro.
Una volta fuso il tutto togliete dal fuoco, fate intiepidire e incorporate le uova senza
mescolare troppo.
Incorporate le noci per ultime e versate il composto nella teglia precedentemente imburrata.
Fate cuocere per 35/40 min. Deve diventare asciutto in superficie e consistente al tatto.
Lasciate raffreddare completamente prima di tagliare a barrette.

Che bello, scriverei ancora ma trattandosi di un post e non di un romanzo mi fermo qui.
Chi ben comincia no? ... e dolci dolci dolci...
See you girls/guys.
 
§ELENA§