domenica 10 febbraio 2013

LA LETTERATURA E' LA MIA RELIGIONE

Ho cominciato a leggere romanzi nell'estate del 1983.
Avevo 13 anni e in spiaggia divoravo romanzi Harmony come pacchetti di patatine. Mia zia li comprava e me li regalava dopo averli letti così ho scoperto cosa avrei voluto fare da grande.
Ne facevo fuori 3 a settimana e non riuscendo a smettere sono passata dalla serie Romance (i classici) a la serie Bianca che narra le gesta amorose di dottori e infermiere, tutte rigorosamente consumate in corsia.
A quel punto ho fatto il passo successivo e sono passata alle serie Temptation e Passion, serie che provvedevano abbondantemente a colmare i miei dubbi in materia sessuale.
Anche se con la serie Grandi Romanzi Storici aumentavano intrighi e pagine alla fine dell'estate decisi che volevo di più e acquistai il mio primo libro.
Passai qualche ora in una libreria vicino casa e mi pregustai ogni momento mentre frugavo tra gli scaffali osservando ogni copertina e leggendo ogni trama di tutto quello che mi incuriosiva e fu così che mi imbattei in Lovecraft. Lessi le montagne della Follia in una sera per passare subito a La maschera di Innsmouth e pochi altri racconti ma era solo l'inizio della mia "fame letteraria".
Passai a Poe giusto per curiosità, per approfondire il genere ma dopo un pò decisi che tutto quel "buio" non faceva per me. Volevo conoscere l'animo umano certo ma dovevo percorrere altre vie e allora mi avvicinai a Wilbur Smith.
Il ciclo dei Courteney d'Africa mi ha appassionato per diverso tempo. Ho letto (quasi) tutti i libri della saga dei Ballantyne più altri romanzi come - Cacciatori di diamanti, L'ombra del sole, Come il mare, Un'aquila nel cielo e Sulla rotta degli squali.. Però mi mancava ancora qualcosa ed era il punto di vista di una donna.
I "classici" mi affascinavano ancora poco e allora cominciai con Anita Shreve.
"Il peso dell'acqua" fu il primo e poi li ho letti tutti (quasi tutti) ed ho capito finalmente quale era la strada da percorrere.
Catherine Dunne, Jodi Picoult fino ad arrivare a LEI. La regina assoluta del mio cuore, Alice Munro.
Da allora nessuna è mai riuscita ad insidiare il primo posto della mia personale classifica ma ho letto altro, leggo tanto. Pochi italiani e sicuramente pochi maschi. Mi fido di più delle donne quando affido la mia anima ad un libro. Ah Ah.
Comunque ... Per farla breve i libri sono quello che serve per sognare, per conoscere, per sentirsi vicini agli altri, questo è quello che penso si.

Pensavo all'Inghilterra tanto per cambiare, una gita a Bath un'estate .. e la mia scoperta meravigliosa del Fudge.Che forse non è Inglese ma americano e .. che importa:

VANILLA FUDGE

300 ml di latte
350 gr di zucchero
100 gr burro
1/4 di bacca di vaniglia

In una pentola mettere latte, zucchero e burro. 
Scaldare sul fuoco fino a far dissolvere lo zucchero e sciogliere il burro.
Lentamente portare ad ebollizione e lasciar bollire per 15/20 minuti. Girare tutto il tempo.
Quando il composto raggiunge i 115° (io ho comprato il termometro solo per fare il fudge) togliere dal fuoco, mettere i semini della bacca ed amalgamare.
Far raffreddare qualche minuto e girare con un cucchiaio fino a raggiungere una consistenza "gommosa-appiccicosa".
Versare il tutto in uno stampo precedentemente imburrato (preferibilmente quadrato) e lasciare freddare (non in frigo).
Il fudge si mangia tagliato a quadratini.

E' tutto per oggi (che poi è già domani visto che la mezzanotte è passata da un pezzo), notte!!

§ELENA§

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