giovedì 31 gennaio 2013

LA SPADA DI DAMOCLE

Ma qualcuno legge questo bloggggggg?!!  Io dispenso saggezza !!!
Scherzi a parte, stamattina mi sono ritrovata a fare una riflessione. Ma se questo mese non ho soldi da spendere come faccio a ricaricare la chiavetta per la connessione internet. AAAhhhhhhh!!
Ma vi rendete conto? Ma che pensieri sono?
E' l'era di internet, di Facebook, Twitter. E' l'era degli I-phone, degli I-pad, la parola cellulare non viene nemmeno più pronunciata, cos'è un cellulare?!
Il profilo è più importante della carta di identità. I follower sono più importanti degli amici, ma che storia è?????
Allora mi sono detta, BASTA! Si torna alle origini .. Non dico senza cellulare (che quella non sarebbe proprio più vita) ma i sms solo per brevi comunicazioni di servizio - Torno alle 3 - Prendi il pane - A che ora esci? - roba così.
Telefonate solo per urgenze, urgenze - 113, 118 -
La macchina ... torniamo ad averne una sola per favore? Solo un'assicurazione, solo un bollo, solo un pieno. Con l'autobus proprio non ce la faccio ma posso muovermi a piedi e in bici, giuro!
I regali solo a Natale e per i compleanni, davvero su ... che tutti hanno tutto e non si sa mai cosa regalare. Si spende inutilmente per qualcosa che al 90% non verrà apprezzato.
E i vestiti? Avete mai contato i maglioni, i jeans, le t-shirt che avete nell'armadio? E le scarpe? Quante paia estive e quante invernali?
Abbiamo tutto, abbiamo troppo e abbiamo anche questa spada di damocle sulla testa perchè adesso che i soldi sono pochi siamo terrorizzati all'idea di non poterci più permettere la tecnologia, i vestiti.
E dire che Miguel Bosè nel lontano 1982 (ero piccina anch'io si), cantava:
Camminiamo allo sbando in un mondo che sta quasi per toccare il fondo,
mi vien da ridere, questo 30 anni fa ...
In questi anni senza cuore, in questa vita sempre uguale ...
Non sarà più uguale la vita credo perchè torneremo all'essenziale prima a poi e questo non può che farci bene. Ecco, l'ho detto! Va bene così. Niente superfluo, niente surrogati solo vita vera, olè!!
Avete presente i cornetti alla crema che vendono all'autogrill? Ecco, la crema è fatta con le bustine, le uova quella non le vede nemmeno da lontano.
Ecco una ricetta super datami da un pasticcere super:
 
CREMA PASTICCERA
(per 1 lt circa)
 
1 lt di latte
150 gr di tuorli (tipo 7/8 rossi)
300 gr di zucchero
1 bacca di vaniglia
80 gr di farina
20 gr di amido di riso
 
In una pentola scaldare il latte con la bacca di vaniglia aperta (se la pentola è bagnata non si attacca), mi raccomando, non deve bollire
Nel frattempo mischiare in una ciotola zucchero, farina, amido e alla fine aggiungere le uova.
Aggiungere al composto un pò di latte per sciogliere eventuali grumi e poi mettere tutto dentro il latte caldo per cominciare a cuocere sul fuoco.
Girare continuamente, la crema sarà pronta quando la frusta lascia il segno.
La crema va fatta raffreddare e va messa in frigo per essere usata il giorno dopo.
 
E' davvero tardi, alla prossima.
 
§ELENA§

lunedì 28 gennaio 2013

LA FORTUNA DEL PRINCIPIANTE

Ho iniziato a fare danza all'età di 6 anni.
Vivevo a Galciana e mia mamma allora non aveva la patente (l'ha presa verso i 50 anni ...) non poteva accompagnarmi in centro quindi trovammo una "scuola" a Galciana.
Una ballerina del comunale di Firenze venne ad insegnare a Galciana ed è stato così che ho acquisito una tecnica buona pur vivendo ad anni luce dalle "tecniche buone".
Qualche anno dopo trovai una nuova scuola in centro a Prato e poi a Firenze e grazie alla mia tecnica posso fare l'insegnante. Adesso faccio la mamma per lo più ma .. ho insegnato fino all'estate scorsa.
Sempre per merito della danza ho cominciato ad insegnare alle ginnaste di ritmica ed ho lavorato con quella che adesso è la direttrice tecnica nazionale. Ho avuto modo di conoscere un mondo pazzesco ed ho imparato ad amarlo assistendo allo spettacolo affacciata al palco centrale.
Ho incontrato la persona che mi ha preso per mano e mi ha guidata dentro me stessa con la stessa fortuna.
Ho trovato il miglior ginecologo per far nascere i miei figli ed ho il miglior pediatra per loro (e non lo dico io che sono i migliori) sempre seguendo la solita, straordinaria casualità.
Non so esattamente come succeda ma non mi imbatto nei tanti cialtroni in giro. Non ne ho mai incontrati nemmeno (o dovrei dire soprattutto) quando ho fatto delle scelte importanti.
Forse so come fare, riconosco gli animi. Forse da brava donna che corre coi lupi annuso gli esseri umani. UUUUUUUU.
Mi ascolto parecchio (anche se c'è stato un tempo in cui non l'ho fatto) ma ci vuole silenzio quindi ... trovatevi un posticino appartato e aspettate ...
Il mio compagno oggi mi ha chiesto di fargli la Tart Tatin e non posso farla perchè ... non ho mai fatto la pasta sablée!!! (Non mi piace la Tart Tatin fatta con la sfoglia).
Ecco l'ho detto!!! Mai fatta. ma con lo stesso entusiasmo di sempre mi sono buttata ed è venuta faaaaaantastica. Domani faccio la Tart Tatin intanto, ecco la ricetta della sablée:
 
PASTA SABLEE
(ricetta del guru Michel Roux mica Gigino il lampredottaio)
 
250 gr di farina
200 gr di burro tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
100 gr di zucchero a velo, setacciato
un pizzico di sale
2 tuorli
 
Versate la farina a fontana sul piano di lavoro. Mettete al centro il burro, lo zucchero a velo e il sale e lavorateli con la punta delle dita, poi aggiungete i tuorli e incorporateli delicatamente, sempre con la punta delle dita.
Piano piano unite la farina al composto nella fontana, lavorando delicatamente finchè l'impasto diventa omogeneo.
Spingetelo lontano da voi con il palmo della mano, lavorando di polso per 3 o 4 volte fino a che diventa liscio. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per qualche ora.
 
Come direbbe Michel Roux, bon nuit
 
§ELENA§
 
 

venerdì 25 gennaio 2013

BASTA UN PO' DI SOLE ...

Stamattina mi sono svegliata con un briciolo di speranza.
Speranza per il mondo, per il futuro. Vabbè forse qualcosa di più di un briciolo perchè io sono un'ottimista tenace e incrollabile.
Il bicchiere è sempre mezzo pieno, non c'è verso portarmi verso il "lato oscuro" ed ecco perchè son bastati due raggi di sole a farmi credere che all'estate non manca poi tanto, che anche questo mese ce la faremo a pagare il mutuo, che i miei bambini di 4 anni (uno) e 6 mesi (l'altra) il sabato dormiranno fino alle 10 di mattina prima di quanto pensi.
Incrollabile dicevo perchè so che qualcuno leggerà il mio blog (prima o poi) e troverà interessante qualcuna delle scemate che scrivo.
Tenace perchè anche se sono disoccupata da circa 2 anni so che troverò il mio posto nel mondo. Piena di speranza perchè guardo i miei bambini crescere e non posso non pensare che il futuro è una meraviglia!!
Gli anni 80 sono stati meravigliosi perchè ci hanno fatto sentire infallibili. Gli anni 90 hanno protratto l'imbroglio e il nuovo millennio ci ha colti con il pavimento che scricchiolava sotto i piedi.
Adesso ... altro che Maya ... bisogna rimboccarsi le maniche, letteralmente e metaforicamente.
Comunque il sole aiuta. La luce che c'era stamani mi ricordava l'estate e io sono uscita volentieri anche se solo per andare dall'ortolano a prendere le arance.
Si può fare una torta molto fashion con le arance. Questa.
 
DOLCE ALLE ARANCE per 8 persone
(ricetta australiana - pensa te - che ho trovato però su un libro di Trish Deseine, irlandese di nascita e francese di adozione)
 
4 uova
220 gr di zucchero
150 gr di farina
1 cucchiaino di lievito
150 gr di burro fuso
120 gr di mandorle in polvere
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
 
sciroppo per glassare
225 gr di zucchero
125 ml di acqua
2 arance affettate molto finemente
 
Forno a 160°. Si prepara lo sciroppo mettendo zucchero e acqua in una casseruola e si scalda sul fuoco fino a che lo zucchero si è sciolto.
Unite le fette di arancia e lasciate cuocere dolcemente per  10-15 min. Devono risultare morbide ma non si devono rompere.
Togliete le arance dal fuoco, scolate e tenetele da parte insieme allo sciroppo.
Mettete uova e zucchero nella ciotola della planetaria, montate per 8/10 minuti, il composto deve diventare molto chiaro e triplicare di volume.
Setacciate la farina con il lievito sulle uova e mescolate delicatamente dal basso verso l'alto.
Unite il burro fuso, le mandorle e la scorza di limone e mescolate di nuovo.
Imburrate e foderate con la carta da forno (tutto ma proprio tutto) uno stampo di 20 cm di diametro.
Sistemate le fette di arance ai lati e sul fondo facendo attenzione che non si muovano quando versate l'impasto.
Infornate e cuocete per circa 50 minuti. A cottura ultimata lasciatelo raffreddare per alcuni minuti prima di sformare. Versate lo sciroppo per creare una bella glassatura.
Se usate arance sanguinelle il risultato è ancora più spettacolare.
 
Per oggi è tutto credo.
 
§ELENA§
 
 

giovedì 24 gennaio 2013

EVERWOOD

Avete mai visto Everwood? Il telefilm?
Io tante volte e ogni volta che partono le note struggenti della sigla mi si accappona la pelle e comincio a piangere. Ho visto 3 volte tutte e 4 le serie eppure niente arresta quella devastante sensazione di consapevolezza emotiva che i dialoghi del telefilm ti buttano addosso.
Il protagonista è il dottor Brown luminare della chirurgia newyorkese trasferitosi in provincia con i figli dopo la morte della moglie. I figli, Ephram e Delia, lo odiano e lo amano a momenti alterni perchè prima di trasferirsi nel Colorado lui non c'era mai.
Si parla di tutto, di sesso, di droga, malattie, amore (tanto), tradimenti, gravidanze indesiderate, rapporti genitori-figli (uhhhh quanti rapporti genitori figli!!!) e soprattutto, i protagonisti son tutti buoni. Tutti bravissimi, desiderosi di aiutare gli altri. Tutti super leali e corretti
I genitori parlano talmente tanto con i figli (e i figli con i genitori) che ti dovrebbe venire a noia a furia di sentire tutta quella gente snocciolare e sviscerare i sentimenti più reconditi del cuore e invece... piangi e piangi e piangi perchè tutto quello che si dicono ti trafigge come una lama (oltre a cariarti un dente). Insomma ... bello. Non ne fanno più di serie così.
Il mio preferito è Ephram, l'adolescente più tormentato del pianeta. Musicista geniale che decide di buttare tutto il suo talento al vento principalmente per fare rabbia a suo padre ma che poi torna sui suoi passi e fa pace con tutti e alla fine della serie si fidanza (finalmente e definitivamente) con Amy Abbott, una sventola pazzesca anche lei super buona e super onesta che lo aspetta per 89 devastanti puntate.
Comunque i sentimenti sono una gran cosa (il succo del discorso è questo) e oggi, con tutte le bischerate che si sentono in tv, in giro (vedi ortolano, macellaio, parrucchiere) ti vien voglia di dargli un morso a questo super panino imbottito di emozioni per assaporare in bocca il più a lungo possibile il sapore autentico della vita. O non andiamo a cascare tutti lì prima o poi?!?!
Uuuhhhh come sono stata melodrammatica oggi!!!!
Stamattina (c'è tutte le mattine su italia 1) la puntata era una delle meno entusiasmanti ed è stato lì che ho pensato di prepararmi un fantastico pancake e di affogarlo in un litro di super costosissimo sciroppo d'acero (in tutti i supermercati e le gioiellerie ah ah ah).
Ecco qui la ricetta che ho trovato da un'amica e che si è rivelata sorprendentemente buona.
 
PANCAKES
(per 12 pancakes circa)
 
500 ml di latte
240 gr di farina
2 uova
60 ml di olio di oliva (non si sente per niente, giuro)
2 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiaini di lievito
un pizzico di sale
 
in due ciotole diverse si mischiano:
farina - zucchero - sale - lievito
uova - olio - latte
poi si unisce il tutto per fare la pastella, non importa se rimangono dei grumi.
Andrebbero cotti in padella con il burro ma io imbevo un tovagliolo di olio e lo passo sulla padella
(stesso trattamento che riservo alle crepes)
 
Ne ho fatte solo 6 e me le sono mangiate tutte. Una bontà.
 
alla prossima
 
§ELENA§
 

mercoledì 23 gennaio 2013

GIORNATUCCIA!!

Niente da fare, la giornata non è cominciata bene.
Credevo di aver fatto tutto a modino (come dicono in Versilia) e invece...
Ho consultato il commercialista per la mia situazione finanziaria e Paolo Fox per quella astrologica ed entrambi mi hanno consigliato di "cavalcare l'onda". A dire il vero Fox mi ha messo in guardia dalla luna contro ma mi ha detto anche di non perdermi d'animo e così ho fatto.
Al risveglio il tempo non era dei migliori, il mio compagno era nervosetto come suo solito quando deve accompagnare il nostro bambino all'asilo (ha il terrore di fare tardi) e mi sono scordata l'acqua del tè sul fuoco, avrà bollito 20 minuti .. orrore!!!
Comunque, bisogna faticare, combattere ogni santo giorno per qualcosa.
Sapete, quando ho chiesto alla persona più saggia che conosco quando si finisce di combattere lei, mi ha risposto mai. Solo che si diventa talmente bravi a combattere che alla fine non si dura più tanta fatica (ti voglio bene M.).
Vabbè, sono abituata. Ma si!!! Son brava, sono una guerriera e alla fine dico che so difendermi, me la cavo. Vado a letto cotta come un fegatello ma sono davvero forte. Chi l'avrebbe detto? A 20 anni avevo paura anche della mia ombra, a 30 però mi sarei mangiata il mondo a morsi. A 40 (siete stati tratti in inganno dal linguaggio gggggggggiovane ehhhh, si ho 40 anni - 42 per essere precisi) me la godo - emotivamente parlando -
Ad ogni modo mattinata faticosetta, pomeriggio peso con picco deciso verso il basso quando la mantovana che avevo messo in forno s'è rifiutata di lievitare. In serata ho dato forfait ed ho lasciato che gli eventi prendessero il sopravvento. Per fortuna i miei piccini si sono addormentati presto e allora sono sicura che un buon sonno ristoratore mi permetterà di vedere il mondo con altri occhi domattina.
Mi pare il momento giusto per il FONDANT DI NATHALIE (è sempre il momento giusto per il cioccolato fondente). Evviva, finalmente una tortaaaaaa ... ecco qua:

FONDANT DI NATHALIE
(chi sia Nathalie lo ignoro ma la sua ricetta è strepitosa)
 
200 gr di cioccolato fondente
200 gr di burro (oh yeahhh)
250 gr di zucchero (uuuuuuuu)
5 uova
1 cucchiaio di farina (si avete capito bene 1 solo)
 
Scaldate il forno a 190°. Fate fondere cioccolato e burro sul fuoco a bagnomaria poi aggiungere lo zucchero e lasciate raffreddare un pò.
Incorporate le uova, uno alla volta, girando con un cucchiaio di legno ad ogni aggiunta. Per ultima aggiungete la farina e mescolate fino ad ottenere un composto liscio.
Versatelo nello stampo (a bordi alti del diametro di 20 cm imburrato e rivestito di carta da forno o se volete .. il silicone - io non vado matta per gli stampi di silicone ma ..) e cuocete per 25 minuti circa.
Quando lo togliete deve essere leggermente tremolante al centro. Sformate velocemente (occhio!!) e lasciate raffreddare su una griglia.
Sembra di mangiare un cioccolatino gigante e viene sempre bene.
 
au revoir
 
§ELENA§

martedì 22 gennaio 2013

ODIO I CENTRI COMMERCIALI

"Non dimenticare che non so mettere virgole, che non so giocare a carte e odio i centri commerciali.
Che non soffro l'ansia di risultare vigile e non ne ho bisogno per essere speciale.
Per questo domani ti sposo".

Canticchiavo la canzone degli Otto Ohm DOMANI (me la canta spesso il mio compagno) oggi di ritorno con il mio piccino dal centro commerciale più grande che c'è vicino a Prato perchè davvero quei mostri senz'anima son fatti apposta per togliere la poesia.
Negozi - tremendi - pieni di roba - tremenda - di cui, nella maggior parte dei casi, non hai bisogno. Perchè diciamocelo, qualcuno di noi ha forse bisogno di qualcosa? Cos'è che ci manca in casa? O nell'armadio? Bahhhhh
Ho portato con me il mio meraviglioso cucciolo (che si è entusiasmato quando gli ho comprato un bicchierino dei Barbapapà per l'asilo) pensando di passare un pomeriggio diverso visto il brutto tempo ma dovrei ricordarmi, perchè ogni tanto ci torno, che l'effetto che mi fanno i centri commerciali è sempre lo stesso.
Non c'è bellezza, non c'è armonia, non c'è dolcezza (oddio .. a Coin casa c'erano dei bicchieri strepitosi al 50% ma a parte quello voglio dire ..) e allora ho pensato alla purezza, al candore, alle cose semplici .. e mi son venute in mente le meringhe. Bahhh adoro le meringhe!!!
Belle, buone, ti si allarga il cuore mentre le guardi e aspetti di dargli un morso.
La ricetta me l'ha data uno dei super insegnanti del mega corso di pasticceria e devo dire che vengono bene ogni volta. Le adoro colorate pastello. Comunque, ecco la ricetta:

MERINGHE

500 gr di chiare
1 kg di zucchero
(e ne vengono parecchie, specie se le fatte piccole)
Si mette a scaldare sul fuoco l'albume con lo zucchero fino a farlo sciogliere completamente (deve iniziare a fare il filo - tiri su il cucchiaio e fa il filo no?).
Si aggiunge un pizzico di sale prima di iniziare a montare (anche 2 gocce di limone se il composto risulta un pò giallo) e poi si mette nella planetaria e si lascia girare per 15/20 min. Deve essere molto sodo, mantenere la forma.
Con la sac a poche fate forme e dimensioni a vostro gusto (su una teglia sopra la carta da forno) e infornate a 100° per 2/3 ore poi spengete il forno e le lasciate lì fino a raffreddamento completo.
Il segreto è lasciare il forno leggermente aperto in cottura (io metto un mestolo a contrasto), in questo modo le meringhe si asciugano perfettamente.

"E vinceremo le vigliaccherie di un mondo che ci vuole sempre uguali.
Vedrai sarà più facile dividere per due, saremo forse gli unici .. domani" (sempre gli Otto Ohm)

Ciao a tutti (tutti? ma ci sarà qualcuno che mi legge?)

§ELENA§

lunedì 21 gennaio 2013

CHE CAOS!!

Allora ditemi voi come fate perchè io arrivo a sera distrutta eppure non ricordo che cosa ho fatto per essere così stanca.
No, dico sul serio.. insomma, mi sveglio e do la colazione ai bambini e metto a posto le camere e metto a posto la cucina. Esco solo se c'è da fare la spesa o qualche commissione altrimenti mi giro un attimo e opssss è mezzogiorno e mi ricordo che non ho tirato fuori il pollo da freezer allora faccio un salto dal macellaio sotto casa oppure mi invento qualcosa con le uova e non sono brava ad inventare il pranzo, zero, la negazione.
Con la pasta mi salvo perchè teniamo sempre il pesto pronto in casa e il pesto è accettabile per tutti. Non è entusiasmante lo so ma il pesto mi salva due volte su 5.
Poi faccio il pollo al limone (se mi sono ricordata di tirarlo fuori dal freezer naturalmente), anche quello una garanzia ma il contorno ... maremma il contorno!!! Per fortuna i miei adorano il pinzimonio e allora sotto a chi tocca, carote e finocchi crudi, olè!
Sono una frana, non è che cucinare non mi venga bene perchè mi viene bene quasi tutto quello che faccio - sabato sera per esempio mi sono inventata un soufflè al formaggio spettacolare, inventata giuro, mai fatto un soufflè in vita mia e tac!!! Quello si è gonfiato come un palloncino ed era buonissimo - il fatto è che non ho fantasia.
Leggo ricette su ricette di cucina ma non me ne rimane in mente una e allora mi ributto sul pollo al limone.
Comunque per continuare l'ambaradan c'è da sparecchiare e se non devo tenere in collo la mia piccina per farla digerire o dormire riesco a sparecchiare prima delle 3.
Faccio una lavastoviglie che il mago Silvan si sogna. Riesco a farci sparire dentro (e a far riapparire lavati) dai 2 ai 3 giorni di pasti, incluse le colazioni. Piatti, pentole, tazze, voilà. Sono piuttosto entusiasta di questo mio dono visto che la maggior parte della gente, ho notato, si incarta e la riempie con due piatti.
Suppongo sia lo stesso talento speciale che ho nel caricare la macchina per le vacanze, le valige si incastrano come il lego del mio bambino, si.
Comunque alle 4 esce il primogenito dall'asilo e chissà come ... quando arriviamo a casa sono le 5.
Merenda, due giochi, stendi la lavatrice, ripiega due panni asciutti ed eccoci all'ora di cena.
Per fortuna il pollo che non ha fatto in tempo a scongelarsi per mezzogiorno è perfetto per cena e se mi sono ricordata di fare il brodo tra la merenda e i giochi abbiamo anche una minestrina pronta.
E per contorno le patate lesse del brodo, davvero non chiedetemi di più.
Dopo cena lotto per mettere a dormire le creature e cerco di sparecchiare la tavola prima di crollare sul divano il che solitamente non avviene prima delle 10.
E io che ho fatto? Niente di strano, ho fatto quello che fanno tutti, tutti i giorni.
Non mi sono allenata per la maratona di New York. Non ho scritto un libro che poi ha vinto il premio strega. Non ho volato a Tokyo e ritorno per una conferenza sul clima, ma sono stremata lo stesso. Bah?!
Ah, ho trovato il tempo per le caramelle, quelle si.
Ho fatto le caramelle mou e sono venute benissimo. Il mio compagno le ha mangiate quasi tutte e sono facili sapete. Ho trovato una certa soddisfazione in questo ... Bello.
La ricetta l'ho trovata su un libro di Gesine Bullock Prado, sapete chi è? La sorella dell'attrice Sandra Bullock, com'è strano il mondo vero? Già! Io compro i libri di pasticceria di Gesine Bullock Prado. La mia amica Gesine è una master baker (son tutte amiche mie ah ah). Ad ogni modo ecco la ricetta per 30 caramelle circa:
 
CARAMELLE MOU

panna 360 ml
zucchero 400 gr
burro 55 gr

Imburrare o ancora meglio ungere con il grasso spray una teglia 20x20.
Mettere sul fuoco, fiamma medio bassa, una pentola con la panna e lo zucchero e continuare a mischiare fino a che lo zucchero è completamente sciolto. Alzare leggermente la fiamma e portare ad ebollizione.
Cuocere e girare fino a quando il caramello raggiunge la temperatura di 125° (ho comprato il termometro apposta, una figata) poi spengere la fiamma a far fondere dentro il burro.
Una volta combinato il tutto versare nella teglia ed aspettare che il caramello raggiunga la temperatura ambiente, A quel punto si potrà tagliare a cubetti.
Il risultato è fantastico, chewy e non esageratamente dolce.

Vabbè, notte.

§ELENA§

venerdì 18 gennaio 2013

ECCOMI DI NUOVO ...

Ebbene,
eccomi di nuovo a scrivere, ansiosa di buttare in rete (peccato ... su carta non si dice più) i miei
pensieri, le mie sensazioni e qualche idea rispetto alla pasticceria moderna ... e forse non solo alla pasticceria moderna.
Innanzi tutto una cosa la devo dire: non sono una che si improvvisa. Leggo, faccio ricerche, mi applico e soprattutto frequento corsi di pasticceria appena posso perchè prima di questa "ferrea istruzione" avevo solo la passione da offrire ad amici e parenti che si sottoponevano ai miei esperimenti domenicali.
L'ultimo corso che ho frequentato è stato illuminante e davvero bellissimo 110 ore di PURO laboratorio con i grandi pasticcieri del nostro consorzio che (mi dispiace per voi!!!) sono tra i migliori in Italia.
Ebbene si!! Prato vanta una grande tradizione nel campo della pasticceria oltre a secoli di tessile, tessile e solo tessile (tessile).
Comunque ho fatto anche uno stage da un campione vero e credetemi quando vi racconto che la marina militare è una passeggiata di salute a confronto.
Si comincia alle 6 (gli stagisti non possono cominciare prima per legge) si passa la prima parte della  mattina al lavello a pulire le pentole sporcate da chi ha lavorato la notte, si cerca di carpire più segreti possibile per il resto della mattinata e si finisce di ramazza nel primo pomeriggio!!!
Adoro i croissant!! Adoro i croissant!! Adoro i croissant!! Oooooook!!!
 
Dunque .. Pasticceria anglosassone abbiamo detto e pasticceria anglosassone sia. 
La ricetta di oggi è rubata pari pari alla mia amica Peggy Porschen, regina, eroina, pioniera del cake design che sta spopolando in ogni dove (il cake design non Peggy).
A dirla tutta la Peggy è tedesca di origine ma inglese di adozione e possiede un cake shop a Londra che pare rubato ad Alice nel paese delle meraviglie ma ... Torniamo a noi.
Biscotti si, biscotti di nuovo perchè si comincia con le cose semplici vero?

SUGAR COOKIES

200 gr di burro morbido
200 gr di zucchero
1 uovo leggermente sbattuto
400 gr di farina
1/2 baccello di vaniglia

Mettete il burro, lo zucchero e la vaniglia nella planetaria (o nel mixer) e sbattete fino ad ottenere un impasto cremoso (non esagerate altrimenti i biscotti si spaccano in cottura).
Aggiungete l'uovo e una volta amalgamato aggiungete la farina e mixate a bassa velocità.
Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per una notte, qualcuno dice che basta 1 ora ma io lo preparo la sera prima per infornare il giorno dopo.
A riposo il più possibile comunque.
Una volta steso potete usare tutti gli stampini possibili per creare le forme che vi piacciono di più.
Cuocere nel forno riscaldato a 200° per 10-15 min (dipende dalla forma).
 
Con questa ricetta i biscotti diventano croccanti e deliziosi oltre che perfetti da decorare.
Ci sentiamo presto allora e ciao.
 
§ELENA§



giovedì 17 gennaio 2013

EVVIVA!!!


EVVIVA!!
Eccomi qua, da oggi comincio a scrivere, sembra impossibile per me ( praticamente analfabeta informatica) avere un blog, e invece ...
Da dove comincio....... da quello che mi piace. Comincio da questo.
Mi piace il mare e le balene. Mi piacciono il vento e i temporali estivi (ma quelli
piacciono a tutti).
Mi piace il profumo del gelsomino e il gelato alla liquirizia che non si trova quasi mai.
Mi piaccioni i bambini (due in particolare, i miei - strepitosi - due!!) e mi piace pasticciare in
cucina. No, non mi piace cucinare, amo fare dolci.
Diciamo che ho imboccato l'impervia via della pasticceria guidata da un amore adolescenziale
che poi è diventato viscerale (ehhh) e mi ha fatto arrivare ad oggi per cominciare questa bella
esperienza (parlo del blog naturalmente) che mi riconduce ad un altro vecchio amore, anche questo
iniziato da adolescente e mai lasciato, la scrittura.
Perdonerete sicuramente la mia inesperienza in fatto di linguaggio informatico/giovane/moderno.
Non twitto, non sono su facebook (la faccia di chi lo scopre quando me lo chiedono - non ci sei?!?! Mah!?!), non chatto e non avevo skype. Dico avevo perchè a quello ho posto rimedio 3 giorni fa e adesso rompo le scatole chiamando amici e parenti che ce l'hanno a tutte le ore perchè mi pare la cosa più figa del mondo! Ah ah ah.
Ah si, ho un'altra passione (oltre alla punteggiatura), la cara vecchia Inghilterra. "London calling..."!!!
Sono stata a Londra molte volte e posso tornarci quando voglio perchè non mi stanco mai.
I musei, i teatri, i ristoranti, nemmeno la metropolitana nell'ora di punta mi scoraggia (perchè qui a Prato, dove vivo non c'è), e poi i gardens e la lingua inglese, yes yes yes.
A dire il vero, manco da qualche mese (e coda!!!!), i miei piccini mi impegnano abbastanza e sono piccoli per volare ma appena possiamo partiamo tutti (il mio compagno e i miei bambini - Iacopo ed Emi - belli come il sole!).
Comunque il tutto per arrivare alla pasticceria anglosassone che, si si si lo so, non lega nemmeno
le scarpe alla nostra - noi italiani facciamo tutto meglio, ma è decorativa e, dite quello che vi pare... un cupcake è troppo più fashion di un bignè, magari dolce assatanato, ma bello bello da vedere.
Allora, non la voglio tirare per le lunghe e direi di cominciare da qualcosa di semplice, i brownies. 
Vabbè sono americani (anglosassoni no?) ma semplicissimi e buoni. Ed ecco la mia ricetta preferita:
 
BROWNIES CLASSICI
100 gr di farina 00
una punta di lievito (metà della metà di un cucchiaino)
125 gr di cioccolato fondente tritato grossolanamente
90 gr di burro
200 gr di zucchero
60 gr di noci tritate grossolanamente (se vi piacciono - io non ce le metto)
una presa di sale

Preriscaldate il forno a 180° e imburrate una teglia quadrata (20x20).
Setacciate la farina, il lievito e il sale in una terrina capiente.
In una pentola, fate fondere a bagnomaria il cioccolato ed il burro.
Una volta fuso il tutto togliete dal fuoco, fate intiepidire e incorporate le uova senza
mescolare troppo.
Incorporate le noci per ultime e versate il composto nella teglia precedentemente imburrata.
Fate cuocere per 35/40 min. Deve diventare asciutto in superficie e consistente al tatto.
Lasciate raffreddare completamente prima di tagliare a barrette.

Che bello, scriverei ancora ma trattandosi di un post e non di un romanzo mi fermo qui.
Chi ben comincia no? ... e dolci dolci dolci...
See you girls/guys.
 
§ELENA§