giovedì 18 aprile 2013

DAI LA CERA, TOGLI LA CERA..

Devo dire che, del mio essere casalinga sull'orlo della disperazione, vado quasi (quasi) fiera.
Ora che il sole si affaccia alle mie finestre, oltre ai dolori alla schiena, sento la responsabilità dello scandire le ore della giornata ai bambini. Sento la gioia dell'essere artefice dell'ordine che regna (da oggi) nel mio armadio. Tutte cose che, se andassi a lavorare, mi perderei!!! E invece non lavoro, come tanti, come tutti mi verrebbe da dire, visto il casino che trovo al supermercato il lunedì mattina alle 10 e finalmente dopo un inverno di disperazione riesco a godermi anche la mia "casetta" con tutti i rotolini di polvere sotto i termosifoni e i capelli in bagno.
Certo esco di più (la reclusione non giova) e le elevate temperature mi hanno ridato speranza. 
Per esempio, da lunedì mi sento ad un passo dall'acchiappare il mio sogno, qualsiasi sia ... Perchè, sono un vulcano di idee. Ne ho tantissime e voglio fare tutto (una volta smesso di allattare naturalmente), vi basti pensare che ieri, presa dall'euforia, mi sono fatta la ceretta!!
Altro passo fondamentale ..
Sto pensando (tutto negli ultimi 3 gg attenzione!!) che avere un profilo su facebook o su twitter alla fine non è così grave anche se il sentimento che mi anima al momento  è il desiderio forte di insultare qualcuno dei nostri politici e siccome ora son tutti attenti agli umori dei social network ... bisogna far parte del popolo della rete!
Comunque, mi è venuto in mente il film "Karate Kid". Vi ricordate il film con Ralph Macchio? Che tenerezza!!! Era il 1984 ...
Daniel, il protagonista, è un pò sfigatello e va dal maestro Miyagi per imparare il karatè. Il maestro gli fa fare tutti i compiti più ingrati anzichè mostrargli le basi della disciplina. Un sacco di lavori manuali come lucidare la macchina, verniciare la staccionata davanti casa, etc. Il ragazzo si arrabbia con l'anziano maestro e sta per mollare quando, si rende conto che i movimenti fatti per lucidare la macchina (dai la cera, togli la cera) e dipingere la staccionata sono mosse fondamentali del karate che gli serviranno per difendersi. Ed ecco la folgorazione!
Con tutta la cera che ho passato quest'inverno son diventata una roccia!!! Ora vado come le schegge praticamente.
Sono perfettamente in grado di levare/lavare le tazze della colazione mentre rifaccio il letto. Stendere la lavatrice mentre infilo nel cestello i panni per la lavatrice successiva. Preparare il brodo mentre pulisco l'acquaio. Dare da mangiare alla piccina mentre preparo la pomarola. Dare da mangiare al più grande mentre comincio a caricare (di nuovo) la lavastoviglie dei piatti sporchi. Sparecchiare e far tornare in condizioni normali il salotto mentre il mio bambino mangia la banana davanti alla tv e la piccina dorme attaccata al seno (attenzione attenzione sioriiii e sioreeee sempre più difficileeee). Far fare merenda a tutti e due mentre preparo l'acqua ed i cambi per il bagno. Dare da mangiare alla piccina mentre preparo la cena per noi altri. e mettere tutti a letto lavati, pettinati e piagiamati per le 21.30 massimo, un fenomeno ..
Salvo poi perdere il lume della ragione e scatenare l'inferno quando il mio compagno, davanti alla richiesta di un aiuto qualsiasi dice: "ma non lo puoi fare dopo? Tanto sei a casa tutto il giorno!|)((/&&&%%%$££?^^/&%%$£$$):ççç°§?=)(/&%$$£££"!|!!!^^???^

Allora oggi ho optato per un cheese cake anche se non vado matta per questo dolce "formaggioso". Ed ecco che dalla meravigliosa cucina di Trish Deseine ho scovato il cheese cake di Alisa

CHEESE CAKE DI ALISA

190 gr di biscotti sbriciolati (meglio se digestive)
200 gr di zucchero + 2 cucchiai
55 gr di burro fuso
500 gr di mascarpone
250 gr di yogurt magro
200 gr di panna (o se si vuole esagerare 200 gr di crema pasticcera)
4 uova
1/2 baccello di vaniglia
2 gocce di limone

Mescolare i biscotti sbriciolati con il burro fuso e 2 cucchiai di zucchero. Stendere e premere questo composto sul fondo di uno stampo a cerniera di 18/20 cm di diametro.
Mettere in forno per 10 min (forno a 170°).
In una ciotola sbattere il mascarpone, lo yogurt e la panna insieme allo zucchero poi aggiungere, uno alla volta, le uova.
Unire la vaniglia e il limone e continuare a sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare il composto nello stampo sulla base di biscotto e infornare per 55 minuti.
Una volta cotto lasciar riposare per 1 ora e poi metterlo in frigo per almeno 6 ore prima di sformare.
Si può decorare con uno sciroppo di frutti di bosco o frutta caramellata.

Bene, a presto spero

§ELENA§

giovedì 11 aprile 2013

ORDINARY PEOPLE

Maremma che rabbia!!! Maremma ...
O come mai  la gente non dice quello che pensa veramente, così, subito? O come mai bisogna mettersi a indovinare nel nome della diplomazia o peggio ancora dell'amicizia?
A me sembra di esser fin troppo chiara, mi piace, non mi piace. Mi stai simpatico, non sei simpatico per nulla.
Ci si avvicina col piedino alla sottile e tanto temuta linea della maleducazione? Per niente!! Si fa un favore a tutti, chi vuole sentirsi dire cose non vere per esser contento?
Allora si tace? Finta di niente? Ma tanto prima o poi ti ritrovo, che mi racconti allora?
Insomma io son per la sincerità bella o brutta. Sono per il tutto subito. Per il meglio la peggio dei meglio che la meglio dei peggio (forse questo esempio non è molto calzante... comunque...).
Son felice, son serena. Ho due figli meravigliosi, un compagno straordinario, una bella casa (appena un pò scomoda ma bella), sto bene dai! E allora dico o perchè mi devo avvelenare al pensiero del come mai la tizia ha fatto finta di non vedermi e ha tirato di lungo il pomeriggio in centro?!
O pure del motivo per cui ti chiedo un favore che non mi puoi fare e t'affanni a trovar scuse (tutte assolutamente indipendenti dalla tua volontà) da sventolarmi sotto il naso come fazzolettini bianchi?!
Tranquilli, rilassati. Ditemi, abbi pazienza ma non siamo mai state amiche, non è che si comincia oggi, eh!
LA V E R I T A', non mi offendo, l'apprezzo. GIURO!!!
Che poi ti conosco meglio se mi dici la verità, mi regolo. Magari son davvero un'arpia antipatica, magari ci penso su e mi comporto a modo. Guarda quante cose positive!!!
E invece tutti che si affannano ... Non vi affannate, date retta, già ce ne sono di cose da fare per stare al mondo ... non mi fate faticare oltremodo...
Come dice il mio amico John Legend:  we're just ordinary people, we don't know which way to go. Cause we are ordinary people, maybe we should take it slow ... take it slow ....

E io infatti me la sono presa slow perchè ieri mi sono fatta un super plum cake ai lamponi.
Buono buono buono anche se ho dovuto sacrificare il burro all'olio. Dice è più leggero .. dice.

Ecco qua. La ricetta è della mia amica Sigrid Verbert, niente popò di meno che la regina dei cavoletti di Bruxelles che al posto dei lamponi c'ha messo i mirtilli ma va bene tutta la frutta di bosco che avete..

PLUM CAKE AI LAMPONI

250 gr di yogurt magro
200 gr di farina
100 gr di zucchero (io ho aggiunto altre 2 cucchiaiate a dire il vero ..)
80 gr di olio di semi
2 uova + 2 tuorli
50 gr di amido di mais
1/2 baccello di vaniglia
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
125 gr di lamponi freschi

Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bello spumoso. Aggiungere, sempre sbattendo i tuorli e lo yogurt, la vaniglia e il sale. Incorporare poi con la spatola, la farina, l'amido e il lievito precedentemente mescolati e setacciati e infine l'olio fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Incorporate i lamponi e versate tutto in uno stampo da plum cake precedentemente imburrato e infarinato.
Infornare nel forno caldo a 180° per circa 50 minuti.

Per oggi va vene così. Baci.

§ELENA§

mercoledì 3 aprile 2013

TVBQ

Non è un bel giorno. Oggi no.
Sono una persona pratica, la religione su di me non "attecchisce". Diciamo che credo in quello che sento. Credo nei sentimenti profondi e credo nelle persone, le persone perbene.
Dio, specialmente quello professato dagli uomini, non mi convince. O forse non mi convincono gli uomini di Dio, comunque amo la vita e di solito "tollero" la morte. So che c'è, esiste, è parte di questo mondo ma in questo modo il boccone è difficile da mandare giù perchè la persona che è venuta a mancare (se così posso dire) è troppo straordinaria.
E' la mia insegnante di classico spagnolo ma è tanto di più. Mi vuole bene da sempre e io, da sempre, ricambio questo sentimento perchè se le donne sono il sale della terra, lei è una donna superiore alle altre.
Intelligente, forte, vitale. Creativa, simpatica, concreta. Vera e consapevole di chi siamo e del cosa facciamo qui.
La lotta con la malattia è stata lunga e lei non s'è arresa un giorno. Ha fatto tante di quelle volte lo sgambetto alla morte che non credevo l'avrebbe raggiunta mai. E la vedevo poco, di questo mi rammarico ma ogni volta .. baci e abbracci.
Abbiamo riso tanto perchè lotta col sorriso Q., lotta con il cuore. Il cuore grande e meraviglioso che ha fatto della sua passione un lavoro. Del suo lavoro un talento speciale. Del suo talento una vita vissuta pienamente. 
Mangiata a morsi la vita, fino a prosciugarsi gli occhi dalle lacrime, fino a urlare di rabbia, fino a farsi venire il mal di pancia dal ridere.
Degna, super degna di chiamarsi vita quindi come può smettere di viverla??
Avrei voluto salutarla un ultima volta, dirle che le volevo bene. Che ero orgogliosa e onorata di conoscerla, di essere sua amica. Avrei potuto dirle che voglio avere la sua forza, la sua tenacia, voglio avere il suo coraggio. Voglio vivere col cuore, ogni giorno come ha fatto lei. Voglio insegnarlo ai miei figli, come ha fatto lei. Voglio dirle che non la dimenticherò mai e glielo dirò.
Abbiamo ballato insieme. GRAZIE.
TI VOGLIO BENE Q. Riposa adesso.

Con amore
ELENA

Pensavo di non mettere la ricetta oggi, perchè volevo scrivere solo parole per lei, in sua memoria ma ho deciso di metterla proprio per lo stesso motivo. Perchè avrebbe mangiato e bevuto volentieri qualcosa di buono, perchè ci avrebbe riso su. Perchè era talmente vitale e concreta che avrebbe trovato bello che qualcuno le dedicasse un dolce. Credo.
Ho cercato una ricetta spagnola perchè la mia insegnante è madrilena purosangue ma non ho trovato niente di serio e allora ho scelto un pudding al miele. Dolce, delicato. Eccolo:

PUDDING AL MIELE DI LAVANDA
(per 8 persone)

130 gr di farina
120 gr di burro
110 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito
1 baccello di vaniglia
2 uova
2 cucchiai di latte
150 gr di miele di lavanda
un pizzico di sale

Lavorare il burro morbido con lo zucchero fino a ottenere un composto soffice e spumoso.
Unite i semini del baccello al composto incidendo il baccello per la lunghezza e raschiando con un coltellino.
Unite 1 uovo e un cucchiaio di farina setacciata con il lievito, mescolate e ripetete alternando uovo e farina.
Aggiungete la farina rimasta, il latte e il sale (sciolto in poca acqua) e mescolate.
Dopo averlo intiepidito versate il miele in uno stampo da pudding di ceramica della capacità di 1 litro. versate sopra l'impasto e coprite con un foglio di carta da forno. Cuocete in forno a bagno maria a 160/180 ° per 1 ora e 30 minuti.

§ELENA§